Testimoni di Geova e dottrine
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ASTRONOMIA E 607

Ultimo Aggiornamento: 20/08/2015 14:24
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20/08/2015 14:21

Studio di Monseppe2
Anteprima di prova per cubito di 4 gradi

Evidenze e Verifiche atte a dimostrare il cubito di quattro gradi.

Premessa.

Ormai da moltissimi anni il mondo scientifico e archeologico ha stimato che il cubito astronomico babilonese misuri un'unità quantificata in: due gradi sessagesimali a sua volta suddivisa in 24 parti (dita o SI) che misurino 5 minuti di grado.

Informazioni storiche della Bibbia, additando eventi storici del periodo Neobabilonese che siano databili diversamente, mi hanno portato a dover valutare diversamente l'unità astronomica del cubito (KUS) riferita nei diari astronomici del periodo,
trovandola più idonea quando essa misuri un valore di quattro gradi contro i due gradi attualmente accreditati.

Giusto per far comprendere l'importanza dell'informazione.

In base a queste unità di misura attualmente accreditate, è stato stimato che il VAT 4956 fosse stato osservato durante il 568/567bc in occasione del 37° anno di accessione del regno di Nabucodonosor II.

Questa accreditata stima per il diario, ha portato a considerare storicamente valida la datazione al 587bc per la distruzione di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor durante il suo ufficiale 18° anno di regno.

Le informazioni storiche della bibbia, diversamente, informano che tale evento poteva essere occorso solo durante il 607 avanti era volgare (607bc) anche se occorse sempre durante il 18° anno del re di Babilonia Nabucodonosor II.

"Dimostrare" astronomicamente e documentalmente (tramite verifica delle informazioni registrate in tali diari astronomici), che l'unità di misura per un cubito babilonese sia da valutare in realtà in quattro gradi per cubito e che ognuno di esso sia stato suddiviso in 24 sotto unità di 10 minuti di grado (dita), rederebbe:

"TUTTE" le verifiche finora accreditate nell'interpretazione dei diari astronomici, "errate" o non astronomicamente corrispondenti a ciò che fu effettivamente osservato allora, nelle misura di due gradi per ogni cubito in meno.

Ciò significherebbe, per esempio, che il VAT 4956, usando tale unità di misura ridotta, non potrebbe più essere usato per "dimostrare" una data diversa da quella che le informazioni storiche della bibbia da millenni suggeriscono:

"Gerusalemme fu distrutta nel 607 avanti era volgare (a cominciare dal sabato nove agosto del 607bc da parte del generale Nebuzaradan".

Una tale diversa valutazione della misura realmente indentata da un cubito astronomico babilonese non è stata immediatamente riscontrabile a motivo delle molte circostanze "ambigue" che la posizione astrale della Luna poteva avere in diversi momenti della notte osservata.

Inoltre, un possibile sfasamento dell'algoritmo del programma originale usato "TheSky", di circa due gradi per la posizione della Luna in quel lontano periodo, può aver reso ancor meno immediata l'ipotesi che tale misura potesse non essere ben corrispondente con le registrazioni riferite nei diari astronomici del periodo.

Seguiranno pertanto nel mio forum informativo una trentina di diapositive che dimostreranno astronomicamente, sulle informazioni dei diari esaminati e in modo inequivocabile, quanto qui oggi affermo e dichiaro.

Il programma da me usato per la verifica astronomica dei diari è il "RedShift6".
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20/08/2015 14:22

Prima diapositiva: come è nato il cubito astronomico.




La traslitterazione della misura della lunghezza del corpo di un leone, misurabile con 4 cubiti umani (per un animale maschio adulto e robusto, come indica la freccia bipunta arancione sul leone animale in bassorilievo) fu semplicemente applicata alla sagoma o siluette (freccia verde bipunta nella foto a destra) che l’omonima costellazione nel cielo (il Leone) mostra alla vista a occhio nudo.

Le foto della diapositiva illustrano benissimo questo concetto.

I quattro cubiti o avanbraccia umane (un’unità di misura, il cubito, che andava dal gomito alla punta delle dita di della mano di un uomo misurando circa 50 cm.), furono così e naturalmente convertiti da quattro cubiti umani a 4 «cubiti» astrali o astronomici che misuravano quattro gradi sessagesimali cadauno.

Pertanto, la lunghezza di circa 2 metri, misurabile su un leone felino e valutabile con 4 avanbraccia umane (circa 2 metri), divenne pure quella di 4 cubiti astronomici, aventi misura unitaria di 4 gradi sessagesimali che furono poi usati per le misure delle distanze astrali fra un corpo celeste e un altro.

Ne devo evincere, (non li ho mai visti di persona) che i «mattoni» del muro con i leoni in bassorilievi fossero dei parallelepipedi lunghi circa 50 centimetri. Esattamente. Lo saprò solo quando me li faranno vedere (o misurare) di persona (ovvero …. Mai!).

In tal modo, la distanza interstellare che è fra la stella Regolo, il petto (o cuore) del Leone astrale, e la stella che ne definisce il fondo schiena o coscia, la stella Chort o Chertan che è letteralmente «dietro di essa» o dietro al «Re», essendo di 16 gradi angolari quasi esatti (con un dito di differenza o 10 minuti di grado in più), venne così traslata o convertita con 4 di questi cubiti astrali, di quattro gradi cadauno, per un totale astronomico di 16 gradi sessagesimali.

Valutata invece con l’unità di misura del cubito in soli due gradi unitari, la stessa distanza traslata dall’animale figura leonina diverrebbe stimabile con 8 cubiti, in luogo dei quattro appena stimati se fossero misurati dalla stella Regolo a la stella Chort. Ma nel diario sopra riferito (BM 34362), furono specificati 4 cubiti e non otto.

Probabilmente i babilonesi ritennero che una misura di base in 2 gradi per ogni cubito, essendo alta come numero di cubiti o piccola come gradi, poteva rendere più difficili e meno immediatamente stimabili le distanze osservabili nel cielo a occhio nudo.

E’ facile che poi dividessero (per praticità sessagesimale) tale cubito (di quattro gradi) in 24 parti (o Dita «SI», di 10 minuti di grado cadauna; praticamente, quattro «pugni» affiancati (pollice compreso) o 6 volte le quattro dita della mano (nocche affiancate), che simulassero sei dita ).

Essendo il vero cubito la misura di 4 gradi ed essendo un grado suddiviso in 60 minuti, sono misurabili 240 minuti di grado per cubito che, divisi per 24, fanno appunto una stima di 6 «dita (SI) di 10 minuti di grado cadauna» per ogni grado.

Per rendere l’idea del motivo di tale suddivisione, la Luna, che misura circa 30 minuti di grado, sarebbe (ad occhio nudo) così più facilmente divisibile in tre parti da 10 minuti di grado cadauna; diversamente, col cubito di due gradi, sempre diviso in 24 parti, lo stesso disco lunare sarebbe da dividere, più difficilmente a «occhio nudo», in 6 parti misuranti 5 minuti di grado cadauna.

Dal momento che la luna è osservabile come essere un disco che, comparato alla punta del dito indice della mano stesa, se stimato a circa 40° di altezza, risulta grande quanto circa la metà di tale indice, dividere (a occhio nudo) per sei parti tale metà era certamente più difficile o meno facile, inducendo a facili errori (a occhio nudo), che non dovendo dividerlo in tre sole parti.

Nella foto sovraimpressa nella diapositiva a destra, al suo primo frame, dovrebbe essere illustrato bene e semplicemente ciò che qui sto spiegando (il punto nero sarebbe il disco lunare come osservabile a occhio nudo a mano tesa e, mirandolo sulla punta del dito indice, sotto il punto nero è simulata una sua suddivisione in tre parti; dividendolo in sei parti, anche nell’esempio sarebbe certamente più difficile o meno immediato stimarlo).

In sintesi, essendo la distanza fra Regolo e la stellina che è dietro ad esso (la stella Chort) misurabile in quasi esatti 16 gradi, i quattro cubiti umani necessari per misurare il leone animale, furono fatti divenire 4 cubiti astrali per il Leone astronomico, appunto misuranti 4 gradi cadauno; la freccia bipunta verde della foto a destra, comparata con quella bipunta arancione a sinistra ne illustra bene la misura così traslata.

Sotto il Leone astrale, misurando invece Regolo (il Re) con la stella ρ Rho Leo [1] (cerchietto rosso foto a destra), la freccia bipunta arancione (che misura 8 gradi di raggio) comparata con il segmento rosso illustra la pochissima precisione o scarsa corrispondenza che risulterebbe se il cubito dovesse corrispondere a un’unità che misuri solo due gradi dovendo, se fosse giusta tale unità di misura, «puntare» dalla stella Regolo alla stellina Rho con la misura di otto gradi.

Ogni altro riferimento, sia dietro o sotto (orizzontale o verticale alla stella Regolo) sortirà soltanto misurazioni inferiori ai 6 gradi e 30’ massimi misurabili in modo interstellare.

Diventa quindi incontestabile, che la distanza angolare fra Regolo e la Rho Leo, essendo di soli circa sei gradi e trenta, difetti di un grado e mezzo rispetto alla misura dichiarata nel reperto del 198bc (BM 34362).

Un grado e mezzo su una stima di otto gradi, equivale, a occhio nudo, ad osservare la porzione di cielo che sarebbe occupata da tre dischi lunari affiancati.

Non ritengo assolutamente probante una base unitaria (astronomica) viziata da una tale grossolana imprecisione.
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20/08/2015 14:22

Perché e come furono scelti quattro gradi per cubito.



Nella diapositiva, è mostrata con evidenza la poca precisione della misura del cubito con due gradi (vedi la freccia rossa).

Nella verifica della distanza che è fra la stella principale della costellazione del Leone (Regolo, il «Re») e la stellina ρ Rho Leo [1], che A. Sachs e H. Hunger hanno stimato essere quella che era dietro al «re» appunto nella misura di 4 cubiti, risulta una differenza in meno di 1 grado e 30 primi circa, essendo le due stelle distanti fra loro 6 gradi e 30 primi (angolari) circa (o esatti 6 gradi e 24 primi).

Essendo misurate in modo «angolare» due stelle (e non la Luna con una stella), in qualunque posizione o momento sia misurata tale distanza essa non potrà mai essere superiore ai 6° e 24’ angolari verificati astronomicamente.
Si tratta perciò di una stima unitaria del cubito che porta ad un errore di misura del 20% circa su una distanza astronomica di otto gradi.

La ritengo decisamente eccessiva.

Diversamente, una stella che è dietro (ár) al «Re, Regolo» e che meglio può corrispondere a una corretta suddivisione in cubiti (di quattro gradi), è la stella θ Theta Leo o Chort (Chertan).

Essa dista da Regolo 16 gradi angolari, con una tolleranza di circa un dito e mezzo o 16 minuti di grado (che su 16 gradi è tolleranza accettabilissima, essendo circa l’1%); percentuale, applicata a una misura di base «doppia», quindi maggiormente «probante»..

Molto probabilmente, un altro motivo di tale scelta (del cubito che in 4 unità misuri 16 gradi), fu data dalla circostanza che io definisco: «Misura Multipla babilonese» in base alla quale lo stesso valore di 4 cubiti = 16 gradi, sia misurabile su più riferimenti circostanti fra le stelle di una costellazione o nelle sue vicinanze.

Puntando per esempio la misura sul petto del Leone, con centro la stellina η Eta Leo (cerchietto verde nella foto sotto a sinistra), le due stelle del fondo schiena della siluette della costellazione (la stella δ Delta Leo Zosma, o «fondo schiena del Leone, GÍR ár šá A» ) e quella della coscia posteriore del leone, (la stella Chort, appunto la «piccola stella che 4 cubiti è dietro al Re»), sono insieme, alla stessa distanza di 16 gradi o 4 cubiti, come mostrano le frecce verdi, che misurano tutte un pari valore di 16 gradi.

Qui posso descrivere per la sola costellazione del Leone, circa nove corrispondenze sullo stesso valore di misura qui preso in esame; 16 gradi con 4 cubiti.

Se poi si punta sulla stessa stella Chort, con i soliti 16 gradi o 4 cubiti, si ha la distanza interstellare anche con la stella Zavijah [4] della Vergine (nel cerchietto rosso basso della foto sotto a destra), oltre che con Regolo e la stella Eta Leo (cerchiate in rosso sempre nella foto inserita a destra in basso).

Pure la stella Subra [1] (GIŠ.KUN [UR] A) l’unghia rampante del Leone, foto inserita in basso a sinistra) dista similmente esatti 16 gradi = 4 cubiti dalla stella della testa del leone, la Tania Borealis [2] assieme alla vicina stella Ras Elased Borealis, con solo un dito e mezzo (15 minuti di grado) di scarto in più e, soprattutto, (Subra) è pure distante esatti 16 gradi (= 4 cubiti) dalla principale stella del Granchio (ALLA), la Asellus Australis [3].
Idem dicasi per la stella Acubens del granchio con la stella Ras Elased Australis del Leone che evito di rappresentare in grafica per non ingolfare troppo la foto che è piccola; se esiste una tolleranza nella misura, essa resta sempre entro i 20’ di grado o due dita (SI) su un angolo di 16 gradi.

In breve:
Da Regolo, «il Re» a Chort, 16 gradi; da Chort a Eta Leo, 16 gradi; da Eta Leo a Zosma, 16 gradi; da Zosma a v. Virginis, 16 gradi; da Chort (Leo) a Zavijah (Vergine), 16 gradi; da Subra (Leo) a Asellus Australis (Granchio), 16 gradi; da Subra a Ras Elased Borealis, 16 gradi; da Ras Elased Borealis a 31 Leo (ginocchio zampa Leo), 16 gradi; da Acubens (Granchio) a Ras Elased Australis (Leo), 16 gradi; e per finire, la distanza interstellare dalla stella Denebola (la coda del Leone) e la stella Subra (la zampa rampante del Leone) è, guarda «caso» di 16 gradi più 16 gradi = 32 gradi o un totale di otto cubiti astronomici di quattro gradi (Vedi freccia tratteggiata celeste nella foto in alto).

Per capirci fino a che punto sia valido il cubito di 4 gradi unitari, non solo in modo «angolare» ma anche in «altezza», al momento del tramonto di Regolo, alle L.T. ore 01:10:28 del 23 Aprile del 587bc di Babilonia, La stella Chort era alta sull’orizzonte reale (s.l.m.) di esatti: 15°58’20’’; appunto 16 gradi o quattro cubiti con la sola «tolleranza» di 1’ e 39’’ (un minuto e 39 secondi) di grado!

Quasi 300 anni dopo, in pari data del 198bc, ancora la stella Chort, al tramonto della stella Regolo (misura a s.l.m.) alle L.T. 01:19:03 del 23 Aprile del 198bc era alta 15°53’16’’, con una tolleranza aumentata di soli 6 minuti di grado sull’intervallo di 300 anni.

Pertanto, se anche nel 587bc fosse stata verificata tale altezza, certamente l’astronomo del 198bc ne fece tesoro confermando con la sua definizione che: è la stella θ Theta Leo (Chort o Chertan) quella che fu registrata nel BM 34362 al rigo B, Obverse B16 per il diciannovesimo giorno del VIII mese APIN del 198bc con la seguente definizione:
«piccola stella che 4 cubiti è dietro al Re» (MÚL TUR šá 4 KÙŠ ár LUGAL)!

Ho infatti, verificato qui ben oltre otto volte la stessa misura che fu riferita per «la piccola stella che 4 cubiti è dietro al Re (Regolo)».

Si provi pure a ripetere queste tante circostanze con un’unità di quattro cubiti del valore di otto gradi, attualmente stimato il cubito, e si capirà il perché della «scelta» di 16 gradi per 4 cubiti aventi come valore unitario un cubito di 4 gradi sessagesimali; essa fu decisamente più ragionevole pratica e valida che non di quella ora accreditata come corrispondere al valore di due gradi per ogni cubito astronomico babilonese.

Puntando infine sulla stella che è sotto la pancia del leone, nel suo mezzo, la stellina 52 Leo (la stellina cerchiata in celeste), i 4 cubiti = 16 gradi circondano quasi per intero l’intera siluette della costellazione del Leone, (con la massima tolleranza un grado per le stelle che restano fuori del cerchio). Scusate se è poco e, se per questo, ho leggermente ingolfato la grafica elaborata delle foto presentate

Devo ricordare che anche al tempo del diario VAT 4956, almeno i babilonesi, usavano registrare quando esse occorrevano, con un solo valore di misura diverse circostanze astronomiche, seppure esse non erano poi riferite specificamente o singolarmente nel diario.

Io le ho definite come: «Misure multiple babilonesi».

Questa di 4 cubiti = 16 gradi con le stelle della costellazione del Leone, qui elaborata alla data del diario del 198bc per il mese di Novembre, (valida pure per il mese di Aprile del 587bc) è ora considerabile come un «esempio da manuale».

Non credo che sia solo un caso; certamente per tali distanze identiche fra loro, seppure siano fortuite, la loro «scelta» di registrarne lo specifico valore (4 cubiti = 16 gradi), non è certamente causale.

Evidentemente videro come molto simmetrica quest’unità di misura che rendeva ben proporzionate le dimensioni per le distanze delle stelle del Leone come costellazione (che per loro era: «una divinità»).
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20/08/2015 14:23

Il "dito" (SI) babilonese misurava 10 minuti di grado



Prova astronomica e documentale definitiva.
(Non m’invento nulla).

Questa verifica astronomica, del rigo B, Obverse B6 del settimo mese DU6 del 198bc, registrata nel BM 34362, è talmente precisa, specifica, e ben corrispondente a tal punto da poterla considerare una certa: «Prova astronomica e documentale».

La piccola foto in alto a destra, è una vista 1:1 ma ho dovuto già ingrandirla un poco per mostrare come fosse necessario l’ulteriore ingrandimento di fianco al fine d’illustrare con precisione e chiarezza l’importante osservazione di questa riga del diario BM 34362 (Antiochio e figlio di Antiochio) del 198bc.

I fatti che la definiscono, preso atto delle sfasamento di giorno fra registrato e osservato (o Lunare) per tutto il settimo mese DU6 del 198bc, sono:

Il momento della misura:

L’osservazione fu fatta al sorgere di Mercurio a Est o in sua «prima apparizione» su orizzonte visibile da ziggurat di Babilonia.

L’unità di misura registrata:

SEI dita «(angolari)». (non fu registrato: un grado e tanto meno mezzo cubito da due gradi cadauno; è specificato proprio «sei dita (6 SI)».

La posizione della Luna:

1): E’ sotto (SIG) a Regolo (LUGAL).
2): E’ a Est (NIM) di Regolo (LUGAL).
3): Essa (la LUNA, sin), col suo intero disco lunare, incrocia o sorpassa (DIB) la linea formata da Regolo (LUGAL) con la 31 Leo.
4): E’ ugualmente divisa (altro significato di SIG e pure significato simile di i-şa) tra Regolo e la 31 Leo; «sei dita» a distanza angolare da ogni singola stella.
5): E’ dentro (ana) la costellazione del Leone, essendone misurata su Regolo (LUGAL) la sua posizione.

Il campione di Misura (fattore spesso determinante):

Il diametro lunare stesso.
In quel giorno, la Luna misurava un diametro apparente (in quanto varia da Apogeo a Perigeo) di 30 minuti di grado (o tre dita).
Fu facile e veloce quindi il riportare per due volte il diametro lunare, ripartendo circa dal suo centro, fino alla stella Regolo o, similmente, fino alla stella 31 Leo (vedi l’illustrazione della misurazione indentata con i dischi bianchi).

Essendo stata dichiarata in 6 dita la distanza fra la Luna e Regolo, ed essendo il diametro lunare di 30 minuti di grado, ed essendo la Luna distante un grado sessagesimale dalle due stelle, Regolo o la 31 Leo, è incontestabile che ogni grado fosse stato allora stimato con una suddivisione di 6 dita aventi come singola unità un valore di 10 minuti di grado cadauna.

La distanza «angolare» fra le stelle Regolo e 31 Leo, certamente nota come essere di due gradi (angolari) indentava bene l’uguale distanza del satellite fra le due stelle.

L’ottico fenomeno della «chiusura dell’angolo Azimutale verso lo Zenit», è evidenziato in alto della foto, a 71° di altezza; astronomicamente misurerebbe 3 gradi «Azimut» mentre la replica del diametro lunare riempirebbe la distanza con soli due dischi o sarebbe (otticamente) di un solo grado.

Le piccole tolleranze che si osservano nell’elaborato (il centro della misura non perfettamente col centro della Luna) sono «umanamente» accettabilissime essendo tutte contestuali alla globale posizione della Luna.

Per questa verifica, ho cercato di ottenere la massima precisione che mi sia possibile con gli scarsi mezzi a mia disposizione.

Tutto questo dimostra che le misure (note) che usavano quegli antichi astronomi per le distanze interstellari, erano originariamente prese sull’orizzonte visibile, «memorizzate», e mantenute tali (come numero di gradi) a qualsiasi altitudine di osservazione fosse misurata la distanza fra due corpi celesti, anche se a «occhio» la distanza visibile sembrava arrivare perfino a dimezzarsi rispetto all’orizzonte.

La Luna, ha qui un diametro medio «reale» di mezzo grado (30 minuti di grado); diametro che resta lo stesso sia se fosse osservata al suo sorgere (disco visto, grande) o che sia osservata al suo zenit (disco visto, piccolo).

Misurare un diverso giorno dal secolare 27/10/198bc, non troverebbe più nessuna corrispondenza astronomica con quanto fu registrato nella riga del diario.

Misurare lo stesso giorno 27/10/198bc (con lo stesso programma RedShift6), usando però l’unità di misura del cubito a due gradi e la sua suddivisione in dita unitarie di 5 minuti di grado, non troverebbe più nessuna corrispondenza astronomica con quanto fi registrato nella riga del diario.

E con TheSky6? (vi ricordo che qui stiamo parlando dello stesso tempo (198bc) e non di una distanza di 19 anni).
Vi risparmio le confusionarie foto che mi risultano.

In sostanza:
Per vedere la Luna in data 27/10/198bc e «nella stessa quasi posizione», col programma TheSky6, occorre andare avanti di circa due gradi o, in ordine di tempo, di circa 5 ore (il tempo di sfasamento in gradi per la luna da me più volte denunciato tramite i risultati di TheSky6 (12 ore circa se riferite ai DKD del 568bc)), ovvero devo portare il tempo verificato alle ore 09:57:50.

Purtroppo, a quell’ora Mercurio le stelle e forse pure la luna, non sarebbero visibili, essendo il sole già alto e Mercurio ancora più alto del sole di 16 gradi.

Allo stesso orario di confronto con RedShift6, la stessa Luna era ovviamente calcolata da TheSky6 a circa 2 gradi e mezzo più a ovest e non certo a sei dita di 5 minuti primi cadauna (adesso accreditate), ovvero non era a mezzo grado dalla stella Regolo.

Sarò di parte, ma io trovo qui risultati che seguono il diario e che con RedShift6 e col cubito a 4 gradi e il dito a 10 minuti di grado, mi danno riscontri decisamente precisi e corrispondenti. Ovviamente, ognuno è libero di scegliere…

Va inoltre preso atto che, oltre alla verifica astronomica già qui dimostrata, la stessa stellina Rho Leo, della costellazione del Leone, non dista con 8 gradi dietro alla stella Regolo (quattro cubiti di due gradi cadauno), ma è misurabile solo a circa 6 gradi e trenta primi.

Visto tutto ciò, si evidenzia necessario il definire che sia:

«Errata ogni misura astronomica che sia basata su una tale unità di base: «due gradi per ogni cubito e 5 minuti di grado per ogni dito».

Ne consegue che:

La datazione attualmente stimata del VAT 4956 al secolare 568/567bc (-0567/566) e associata al 37° anno del regno di Nabucodonosor II, sia da considerarsi:

«In tutte le sue misurazioni basate su un cubito di due gradi», inesatta, avendo sempre un errore «reale» di misura inferiore a quanto realmente registrato nei diari astronomici; inesattezza: quantificabile in due gradi per ogni cubito e in 5 minuti di grado per ogni dito.

Il diario astronomico del 198bc (BM 34362) conferma pertanto come corretta la stima di osservazione e registrazione delle posizioni astronomiche che furono incise anche nel VAT 4956 come essere state eseguite durante il secolare 587/586bc (-586/0585 astronomico); anno associabile correttamente solo durante il 38° anno di regno per Nabucodonosor II su Babilonia.

Se ne evince pertanto che:

«Gerusalemme e il suo tempio furono iniziati ad essere distrutti dal generale Nebuzaradan, per ordine di Nabucodonosor II durante il suo 18° anno di regno ordinario (o da accessione), solo durante il giorno nove Agosto (di Sabato) del secolare 607bc».

Le informazioni storiche della Bibbia, da sempre avevano suggerito quell’evento per tale specifico momento:
il secolare 607 avanti era volgare!.
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Città: MONCALIERI
Età: 53
Sesso: Maschile
20/08/2015 14:24

Conclusione:

Queste diapositive qui messe in "anteprima" per il forum che mi ospita, sono tre delle oltre trenta diapositive che hanno evidenziato corretta la stima de cubito astronomico babilonese come unità di misura di quattro grandi angolari o sessagesimali e la sua sotto suddivisione in 24 "dita SI" di 10 minuti di grado (sei dita per ogni grado).

Chi è interessato, può qui chiedermi chiarimenti, spiegazioni, ulteriori informazioni o altro.

*Per apostati oppositori e detrattori sul 607 avanti era Volgare = 18° anno di Nabucodonosor II:

Ogni critica o "accusa" rivolta a chi sostiene, seguendo le informazioni storiche della Bibbia, che Gerusalemme fu distratta nel 607 avanti era volgare, da ora in avanti, dovrà prima "smentire" (con la stessa accuratezza che io ho mostrato) questa mia ricerca.

Le "critiche" che non affrontassero quanto sopra già in "preliminare" ho mostrato, mostreranno esse stesse di essere:

"fallaci" "preconcette" "ingiustificate" tendenziose" "inesatte" "false" ecc. ecc.

IO, monseppe2, sono QUI!....

monseppe2


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