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ASTRONOMIA E 607

Ultimo Aggiornamento: 20/08/2015 14:24
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Post: 592
Città: MONCALIERI
Età: 53
Sesso: Maschile
20/08/2015 14:22

Perché e come furono scelti quattro gradi per cubito.



Nella diapositiva, è mostrata con evidenza la poca precisione della misura del cubito con due gradi (vedi la freccia rossa).

Nella verifica della distanza che è fra la stella principale della costellazione del Leone (Regolo, il «Re») e la stellina ρ Rho Leo [1], che A. Sachs e H. Hunger hanno stimato essere quella che era dietro al «re» appunto nella misura di 4 cubiti, risulta una differenza in meno di 1 grado e 30 primi circa, essendo le due stelle distanti fra loro 6 gradi e 30 primi (angolari) circa (o esatti 6 gradi e 24 primi).

Essendo misurate in modo «angolare» due stelle (e non la Luna con una stella), in qualunque posizione o momento sia misurata tale distanza essa non potrà mai essere superiore ai 6° e 24’ angolari verificati astronomicamente.
Si tratta perciò di una stima unitaria del cubito che porta ad un errore di misura del 20% circa su una distanza astronomica di otto gradi.

La ritengo decisamente eccessiva.

Diversamente, una stella che è dietro (ár) al «Re, Regolo» e che meglio può corrispondere a una corretta suddivisione in cubiti (di quattro gradi), è la stella θ Theta Leo o Chort (Chertan).

Essa dista da Regolo 16 gradi angolari, con una tolleranza di circa un dito e mezzo o 16 minuti di grado (che su 16 gradi è tolleranza accettabilissima, essendo circa l’1%); percentuale, applicata a una misura di base «doppia», quindi maggiormente «probante»..

Molto probabilmente, un altro motivo di tale scelta (del cubito che in 4 unità misuri 16 gradi), fu data dalla circostanza che io definisco: «Misura Multipla babilonese» in base alla quale lo stesso valore di 4 cubiti = 16 gradi, sia misurabile su più riferimenti circostanti fra le stelle di una costellazione o nelle sue vicinanze.

Puntando per esempio la misura sul petto del Leone, con centro la stellina η Eta Leo (cerchietto verde nella foto sotto a sinistra), le due stelle del fondo schiena della siluette della costellazione (la stella δ Delta Leo Zosma, o «fondo schiena del Leone, GÍR ár šá A» ) e quella della coscia posteriore del leone, (la stella Chort, appunto la «piccola stella che 4 cubiti è dietro al Re»), sono insieme, alla stessa distanza di 16 gradi o 4 cubiti, come mostrano le frecce verdi, che misurano tutte un pari valore di 16 gradi.

Qui posso descrivere per la sola costellazione del Leone, circa nove corrispondenze sullo stesso valore di misura qui preso in esame; 16 gradi con 4 cubiti.

Se poi si punta sulla stessa stella Chort, con i soliti 16 gradi o 4 cubiti, si ha la distanza interstellare anche con la stella Zavijah [4] della Vergine (nel cerchietto rosso basso della foto sotto a destra), oltre che con Regolo e la stella Eta Leo (cerchiate in rosso sempre nella foto inserita a destra in basso).

Pure la stella Subra [1] (GIŠ.KUN [UR] A) l’unghia rampante del Leone, foto inserita in basso a sinistra) dista similmente esatti 16 gradi = 4 cubiti dalla stella della testa del leone, la Tania Borealis [2] assieme alla vicina stella Ras Elased Borealis, con solo un dito e mezzo (15 minuti di grado) di scarto in più e, soprattutto, (Subra) è pure distante esatti 16 gradi (= 4 cubiti) dalla principale stella del Granchio (ALLA), la Asellus Australis [3].
Idem dicasi per la stella Acubens del granchio con la stella Ras Elased Australis del Leone che evito di rappresentare in grafica per non ingolfare troppo la foto che è piccola; se esiste una tolleranza nella misura, essa resta sempre entro i 20’ di grado o due dita (SI) su un angolo di 16 gradi.

In breve:
Da Regolo, «il Re» a Chort, 16 gradi; da Chort a Eta Leo, 16 gradi; da Eta Leo a Zosma, 16 gradi; da Zosma a v. Virginis, 16 gradi; da Chort (Leo) a Zavijah (Vergine), 16 gradi; da Subra (Leo) a Asellus Australis (Granchio), 16 gradi; da Subra a Ras Elased Borealis, 16 gradi; da Ras Elased Borealis a 31 Leo (ginocchio zampa Leo), 16 gradi; da Acubens (Granchio) a Ras Elased Australis (Leo), 16 gradi; e per finire, la distanza interstellare dalla stella Denebola (la coda del Leone) e la stella Subra (la zampa rampante del Leone) è, guarda «caso» di 16 gradi più 16 gradi = 32 gradi o un totale di otto cubiti astronomici di quattro gradi (Vedi freccia tratteggiata celeste nella foto in alto).

Per capirci fino a che punto sia valido il cubito di 4 gradi unitari, non solo in modo «angolare» ma anche in «altezza», al momento del tramonto di Regolo, alle L.T. ore 01:10:28 del 23 Aprile del 587bc di Babilonia, La stella Chort era alta sull’orizzonte reale (s.l.m.) di esatti: 15°58’20’’; appunto 16 gradi o quattro cubiti con la sola «tolleranza» di 1’ e 39’’ (un minuto e 39 secondi) di grado!

Quasi 300 anni dopo, in pari data del 198bc, ancora la stella Chort, al tramonto della stella Regolo (misura a s.l.m.) alle L.T. 01:19:03 del 23 Aprile del 198bc era alta 15°53’16’’, con una tolleranza aumentata di soli 6 minuti di grado sull’intervallo di 300 anni.

Pertanto, se anche nel 587bc fosse stata verificata tale altezza, certamente l’astronomo del 198bc ne fece tesoro confermando con la sua definizione che: è la stella θ Theta Leo (Chort o Chertan) quella che fu registrata nel BM 34362 al rigo B, Obverse B16 per il diciannovesimo giorno del VIII mese APIN del 198bc con la seguente definizione:
«piccola stella che 4 cubiti è dietro al Re» (MÚL TUR šá 4 KÙŠ ár LUGAL)!

Ho infatti, verificato qui ben oltre otto volte la stessa misura che fu riferita per «la piccola stella che 4 cubiti è dietro al Re (Regolo)».

Si provi pure a ripetere queste tante circostanze con un’unità di quattro cubiti del valore di otto gradi, attualmente stimato il cubito, e si capirà il perché della «scelta» di 16 gradi per 4 cubiti aventi come valore unitario un cubito di 4 gradi sessagesimali; essa fu decisamente più ragionevole pratica e valida che non di quella ora accreditata come corrispondere al valore di due gradi per ogni cubito astronomico babilonese.

Puntando infine sulla stella che è sotto la pancia del leone, nel suo mezzo, la stellina 52 Leo (la stellina cerchiata in celeste), i 4 cubiti = 16 gradi circondano quasi per intero l’intera siluette della costellazione del Leone, (con la massima tolleranza un grado per le stelle che restano fuori del cerchio). Scusate se è poco e, se per questo, ho leggermente ingolfato la grafica elaborata delle foto presentate

Devo ricordare che anche al tempo del diario VAT 4956, almeno i babilonesi, usavano registrare quando esse occorrevano, con un solo valore di misura diverse circostanze astronomiche, seppure esse non erano poi riferite specificamente o singolarmente nel diario.

Io le ho definite come: «Misure multiple babilonesi».

Questa di 4 cubiti = 16 gradi con le stelle della costellazione del Leone, qui elaborata alla data del diario del 198bc per il mese di Novembre, (valida pure per il mese di Aprile del 587bc) è ora considerabile come un «esempio da manuale».

Non credo che sia solo un caso; certamente per tali distanze identiche fra loro, seppure siano fortuite, la loro «scelta» di registrarne lo specifico valore (4 cubiti = 16 gradi), non è certamente causale.

Evidentemente videro come molto simmetrica quest’unità di misura che rendeva ben proporzionate le dimensioni per le distanze delle stelle del Leone come costellazione (che per loro era: «una divinità»).
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