Testimoni di Geova e dottrine
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INFERNO

Ultimo Aggiornamento: 09/05/2010 13:41
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Post: 592
Città: MONCALIERI
Età: 53
Sesso: Maschile
07/10/2009 20:00

Definizione
La parola “inferno” si trova in molte traduzioni della Bibbia. Negli stessi versetti altre traduzioni hanno “la tomba”, “il soggiorno dei morti”, ecc. Altre Bibbie semplicemente traslitterano dalle lingue originali le parole che a volte sono rese “inferno”, cioè le esprimono con lettere del nostro alfabeto, senza tradurle. Quali sono queste parole? L’ebraico she’òhl e il suo equivalente greco hàides, che non si riferiscono a un singolo luogo di sepoltura, ma alla comune tomba del genere umano. C’è anche il termine greco gèenna, usato come simbolo di distruzione eterna. Tuttavia, sia nella cristianità che in molte religioni non cristiane, si insegna che l’inferno è un luogo abitato da demoni e in cui i malvagi, dopo la morte, vengono puniti (secondo alcuni addirittura tormentati).
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Post: 102
Sesso: Femminile
26/10/2009 20:06

Spesso si asserisce che le minacciate pene dell’inferno siano una vigorosa forza per spingere le persone a fare ciò che è giusto. Ma lo confermano i fatti della storia? Non sono state alcune delle più grandi crudeltà perpetrate dai credenti nella dottrina dell’inferno di fuoco? Non ne sono esempi le orribili inquisizioni e le sanguinose crociate della cristianità?

Quindi non dovrebbe essere una sorpresa che sempre più persone realmente non credono più nell’esistenza di un inferno di tormento né ne considerano le punizioni un deterrente contro le trasgressioni. Pur non avendo realmente smentito questo insegnamento, solo non sono inclini a credere ciò che non risulta loro ragionevole e veritiero. Tuttavia possono essere aderenti a una chiesa che insegna questa dottrina e, sostenendola, condividono la responsabilità di propagare l’insegnamento dell’inferno di fuoco.

Ma esattamente che cosa dice la Bibbia del tormento dopo la morte?

La dottrina del tormento eterno dopo la morte non ha nessun fondamento scritturale, poiché non sopravvive nulla che si possa assoggettare al tormento letterale. Che cos’è, dunque, il luogo a cui varie traduzioni della Bibbia si riferiscono come all’“inferno”?

IDENTIFICATO LO “SCEOL”

Nella versione cattolica di mons. Martini, la prima menzione dell’“inferno” si trova in Genesi 37:35, che riporta le parole dette dal patriarca Giacobbe riguardo a Giuseppe, che egli credeva morto: “Scenderò piangendo a trovare il mio figliuolo nell’inferno”. È chiaro che Giacobbe non esprimeva l’idea di unirsi a suo figlio in un luogo di tormento. Neanche la nota in calce su questo versetto della Versione di mons. Martini (edita dalla Casa Editrice Sonzogno di Milano nel 1936) fa una tale interpretazione della scrittura. Essa dice:
“35. Scenderò piangendo, ecc. Vale a dire, . . . nell’inferno, cioè nel luogo dove le anime de’ giusti si stavano aspettando il Salvatore, . . . e da’ Teologi più ordinariamente il nome di limbo”.
Comunque, in nessun luogo la Bibbia stessa si riferisce a tale posto come al “limbo”. Ne sostiene l’idea di uno speciale luogo di attesa per l’anima come qualche cosa di distintamente separato dal corpo. Come riconosce il glossario di una moderna traduzione cattolica, The New American Bible (edita da P. J. Kenedy & Sons, New York, 1970): “Non c’è nessuna opposizione o contrasto fra anima e corpo; sono semplicemente modi di descrivere l’unica, concreta realtà”.
Che cos’è, dunque, l’“inferno” in cui Giacobbe pensò di unirsi a suo figlio? La corretta risposta a questa domanda sta nell’afferrare il senso giusto della parola per “inferno” nella lingua originale, cioè she′ohl′, che viene traslitterata “Sceol”. Nella Traduzione del Nuovo Mondo nei trentanove libri delle Scritture Ebraiche, comunemente chiamati “Vecchio Testamento”, questo termine, tradotto anche “sepolcro”, “fossa”, “soggiorno dei morti” e “inferi”, compare sessantasei volte, ma non è mai messo in relazione con la vita, l’attività o il tormento. Al contrario, spesso è connesso alla morte e all’inattività. Alcuni esempi sono:
“Poiché nella morte non c’è menzione di te [Geova]; nello Sceol [sepolcro, Versione di Diodati; inferno, Versione di mons. Martini] chi ti loderà?” — Salmo 6:5.
“Tutto ciò che la tua mano trova da fare, fallo con la tua medesima potenza, poiché non c’è lavoro né disegno né conoscenza né sapienza nello Sceol [sepolcro, Versione di mons. Martini; inferno, Douay Version], il luogo al quale vai”. — Ecclesiaste 9:10.

Quindi, lo Sceol è ovviamente il luogo dove vanno i morti. Non è un sepolcro individuale ma è la comune tomba degli uomini morti in genere, dove cessa ogni attività cosciente. Questo è anche ciò che la New Catholic Encyclopedia riconosce che è il significato di Sceol, dicendo:
“Nella Bibbia esso designa il luogo di completa inerzia dove uno scende quando muore, sia giusto o malvagio, ricco o povero”. — Vol. 13, pag. 170.

FONTE DELL’INSEGNAMENTO DELL’INFERNO DI FUOCO

È chiaro che i riferimenti allo Sceol e all’Ades che sono nelle Scritture non sostengono la dottrina di un inferno di fuoco. Ammesso che non è cristiano e perfino contraddice lo spirito del cristianesimo, il periodico cattolico Commonweal (15 gennaio 1971) nota:
“Per molti, compresi alcuni filosofi, l’inferno risponde a un bisogno dell’immaginazione umana, a una sorta di Babbo Natale alla rovescia. . . . Chi fra i giusti non desidera vedere gli ingiusti esser puniti con qualche equità? E se non in questa vita, perché non in quella prossima? Tale veduta, comunque, non è compatibile con il Nuovo Testamento, che invita l’uomo alla vita e all’amore”.
Quindi questa rivista prosegue, mostrando le probabili fonti di questa dottrina e dicendo:
“Un altro elemento che potrebbe aver contribuito al tradizionale concetto cristiano dell’inferno si può trovare nel mondo romano. Proprio come l’intrinseca immortalità fu la premessa di una maggior parte della filosofia greca, fra i Romani una virtù primaria fu la giustizia, in particolar modo quando cominciò a prosperare il cristianesimo. . . . Il connubio fra queste due menti, la greca filosofica e la romana giudiziaria, poté ben generare la teologica simmetria del cielo e dell’inferno: se l’anima buona è ricompensata, allora l’anima cattiva è punita. Per confermare la loro credenza nella giustizia per l’ingiusto, i Romani dovevano solo prendere l’Eneide di Virgilio e leggere dei benedetti nell’Elisio e dei dannati nel Tartaro, che era circondato dal fuoco e traboccava del panico della punizione”.
Si riconosce così che l’insegnamento circa un inferno di fuoco è una credenza condivisa da persone alienate da Dio. Può giustamente esser designato come un ‘insegnamento di demoni’. (1 Timoteo 4:1) Questo avviene perché ha la sua fonte nella falsità che l’uomo non muoia realmente, e rispecchia la disposizione morbosa, maligna e crudele dei demoni. (Si paragoni Marco 5:2-13). Non ha questa dottrina inutilmente riempito le persone di terrore e orrore? Non ha rappresentato Dio in maniera molto errata? Nella sua Parola, Geova rivela d’essere un Dio di amore. (1 Giovanni 4:8) Ma l’insegnamento di un inferno di fuoco lo calunnia, accusandolo falsamente delle peggiori crudeltà immaginabili.
Quelli che insegnano la dottrina dell’inferno di fuoco dicono perciò contro Dio cose blasfeme. Mentre alcuni ecclesiastici possono non conoscere bene le prove bibliche, essi dovrebbero averne buona conoscenza. Si rappresentano come se proferissero il messaggio di Dio e perciò hanno l’obbligo di sapere ciò che la Bibbia dice. Per certo conoscono assai bene che ciò che fanno e ciò che dicono può influire profondamente sulla vita di quelli che si rivolgono a loro per istruzione. Questo dovrebbe indurli ad accertarsi attentamente del loro insegnamento. Qualsiasi rappresentazione errata di Dio può allontanare le persone dalla vera adorazione, a loro danno.
Non può esserci alcun dubbio che Geova Dio non guarda con approvazione gli insegnanti falsi. Ai capi religiosi infedeli dell’antico Israele, egli pronunciò il seguente giudizio: “Io, da parte mia, vi farò certamente essere disprezzati e bassi a tutto il popolo, secondo che non osservate le mie vie”. (Malachia 2:9) Possiamo esser certi che un simile giudizio verrà sugli insegnanti religiosi falsi del nostro tempo. La Bibbia indica che presto saranno spogliati del loro ufficio e della loro influenza per opera degli elementi politici del mondo. (Rivelazione 17:15-18) In quanto a quelli che continuano a sostenere i sistemi religiosi che insegnano menzogne, non se la passeranno meglio. Gesù Cristo disse: “Se . . . un cieco guida un cieco, entrambi cadranno in una fossa”. — Matteo 15:14.
Poiché le cose stanno così, vorreste continuare a sostenere qualche sistema religioso che insegna un inferno di fuoco? Come vi sentireste se vostro padre fosse stato criminosamente calunniato? Continuereste ad accettare i calunniatori come vostri amici? Non stronchereste piuttosto ogni associazione con loro? In modo simile, non dovremmo noi voler interrompere ogni associazione con quelli che hanno calunniato il nostro Padre celeste?
Il timore del tormento non è il motivo giusto per servire Dio. Egli desidera che la nostra adorazione sia motivata dall’amore. Questo dovrebbe far presa sul nostro cuore. La nostra comprensione che i morti non sono in un luogo pieno di urla d’angoscia in fuochi fiammeggianti, ma, piuttosto, sono inconsci nella silenziosa e inanimata comune tomba del morto genere umano può rimuovere una barriera e farci esprimere a Dio tale amore.

Genesi 37:35; 42:38; 44:29, 31; Numeri 16:30, 33; Deuteronomio 32:22; 1 Samuele 2:6; 2 Samuele 22:6; 1 Re 2:6, 9; Giobbe 7:9; 11:8; 14:13; 17:13, 16; 21:13; 24:19; 26:6; Salmi 6:5; 9:17; 16:10; 18:5; 30:3; 31:17; 49:14, 15; 55:15; 86:13; 88:3; 89:48; 116:3; 139:8; 141:7; Proverbi 1:12; 5:5; 7:27; 9:18; 15:11, 24; 23:14; 27:20; 30:16; Ecclesiaste 9:10; Cantico di Salomone 8:6; Isaia 5:14; 7:11; 14:9, 11, 15; 28:15, 18; 38:10, 18; 57:9; Ezechiele 31:15-17; 32:21, 27; Osea 13:14; Amos 9:2; Giona 2:2; Abacuc 2:5.
Luca 16:23 [SM=x1966057]



L'umorismo è la cintura di salvataggio nel fiume della vita.(Wilhelm Raab)


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09/05/2010 13:41

USATO L’INFERNO DI FUOCO PER GIUSTIFICARE ATTI DI VIOLENZA NEL MEDIOEVO: La regina d’Inghilterra Maria I (1553-1558), detta “la Sanguinaria” per aver mandato al rogo quasi 300 protestanti, avrebbe detto: “Dato che le anime degli eretici dovranno bruciare nell’inferno per l’eternità, non posso fare nulla di più appropriato che imitare la vendetta divina bruciandoli sulla terra”.

UNA DEFINIZIONE RECENTE: Negli ultimi anni alcune confessioni hanno riveduto il loro insegnamento riguardo all’inferno. Per esempio, nel 1995 la commissione per la dottrina della Chiesa d’Inghilterra disse: “L’inferno non è il tormento eterno, ma è la scelta definitiva e irrevocabile di qualcosa di così completamente e assolutamente contrario a Dio da portare inevitabilmente all’annichilimento totale”.
Fonte:w 1/11/08



L'umorismo è la cintura di salvataggio nel fiume della vita.(Wilhelm Raab)


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