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Croce o Palo? Su quale mezzo morì Gesù?

Ultimo Aggiornamento: 12/08/2010 18:05
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Post: 102
Sesso: Femminile
12/08/2010 18:05

Uso della croce

COME vi sentireste se uno dei vostri più cari amici fosse stato giustiziato con false accuse? Fareste una copia dello strumento di esecuzione, diciamo del cappio della forca o della sedia elettrica? Bacereste tale copia, le accendereste candele o ve la mettereste al collo come un ornamento? ‘Certamente no’, potete dire.

Ma non fanno effettivamente questo milioni di persone? Non parlano di Gesù Cristo come del loro più caro amico, che mostrò il suo amore per loro cedendo la propria vita? Non dicono che Gesù, sebbene non fosse colpevole di nessun peccato, fu giustiziato su una croce? Eppure, non sono le croci esposte nelle loro chiese, nelle loro case e sulla loro persona? Non danno molti alle croci perfino baci, non accendono davanti a loro candele e non s’inchinano loro dinanzi? Come si cominciò a fare una tal cosa?

L’evidenza storica mostra che i primi cristiani non usavano le croci nella loro adorazione. Dice la New Catholic Encyclopedia: “La rappresentazione della morte di redenzione di Cristo sul Golgota non ricorre nell’arte simbolica dei primi secoli cristiani. I primi cristiani, influenzati dalla proibizione delle immagini scolpite del Vecchio Testamento, erano riluttanti a raffigurare perfino lo strumento della Passione del Signore”. È ovvio che non si inchinarono mai dinanzi alle croci o non le baciarono.

Per gli Ebrei e i Romani la maniera in cui Gesù morì fu umiliante e vergognosa. Egli fu giustiziato come un criminale della più bassa sorta, come i malfattori che furono messi al palo accanto a lui. (Luca 23:32) La sua morte lo rappresentò dunque erratamente nel peggior modo possibile. Per i cristiani lo stesso strumento dell’esecuzione sarebbe stato perciò qualche cosa di molto ripugnante. Venerarlo avrebbe voluto dire glorificare l’errata azione su di esso compiuta, l’assassinio di Gesù Cristo.

I non cristiani, comunque, avevano adorato per molto tempo la croce come sacro simbolo religioso. Il libro The Cross in Ritual, Architecture, and Art dice: “È strano, tuttavia senza dubbio un fatto, che in epoche molto prima della nascita di Cristo, e da allora in poi nei paesi non toccati dagli insegnamenti della Chiesa, la Croce è stata usata come simbolo sacro. . . . Il greco Bacco, il tiro Tammuz, il caldeo Bel, e il norvegese Odino furon tutti simboleggiati ai loro devoti da un oggetto crociforme”. — Pagina 1.
Questo fa sorgere un’altra domanda. Può darsi che ciò che è venerato da professanti cristiani sia un simbolo pagano?

Non prima del quarto secolo E.V. la croce cominciò a venire in notevole uso fra i professanti cristiani. Colui che fu primariamente responsabile di questo sviluppo fu l’imperatore Costantino, un adoratore del sole che si dice avesse accettato il cristianesimo anni prima di sottoporsi al battesimo mentre era sul suo letto di morte.

Il principio della conversione di Costantino si pone nell’anno 312, quando si suppone che vedesse una croce nel cielo. Si asserisce che questa croce fosse un simbolo cristiano e che Costantino capì che volesse dire che l’Iddio dei cristiani gli avrebbe concesso la vittoria. Ma in realtà vide questo Costantino adoratore del sole un simbolo cristiano? Perché avrebbe Dio approvato la guerra di un adoratore del sole?

Anni prima Gesù Cristo aveva detto a Pietro: “Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada periranno di spada”. (Matt. 26:52) Quindi l’Iddio di verità, che Gesù rappresentava, non avrebbe potuto sostenere le guerre di un adoratore del sole e del suo esercito adoratore del sole.

Nessuno può dire oggi con certezza che cosa, se pure si trattò di qualche cosa, fu visto da Costantino. La tradizionale testimonianza oggi disponibile è contraddittoria. Lo storico ecclesiastico Eusebio asserisce che Costantino e il suo intero esercito vedessero “il trofeo di una croce di luce nei cieli, al di sopra del Sole, che portava l’iscrizione [CON QUESTO VINCI]”. Comunque, in modo molto diverso, un altro storico, Lattanzio, dice: “Costantino fu ammonito nel suo sonno di apporre il celeste segno di Dio sui suoi scudi e d’impegnarsi così nella battaglia”.

Se Costantino avesse visto un simbolo cristiano e ne avesse subìto l’influenza o ne fosse stato convertito, dovrebbe essercene qualche evidenza nelle sue azioni. Ma ciò non avviene. Anni dopo che, a quanto si suppone, Costantino aveva visto la croce, le sue monete continuavano a onorare il dio sole. Esse portavano l’iscrizione Sol Invictus (Sole Invincibile). Ma che dire del “celeste segno di Dio” menzionato da Lattanzio? Esso pure fu messo in relazione con l’adorazione del sole. C’è il generale consenso che “il tipo del sacro simbolo comunemente chiamato ‘croce in cerchio’ [un cerchio con una croce dentro] è derivato, con poca o nessuna alterazione, dall’emblema del sole dei nostri antenati pagani. . . . ed è stato asserito (come ha fatto il rev. S. Baring-Gould) che adottando le X P come sua insegna l’imperatore Costantino era spinto dalla politica, poiché lo stesso simbolo parlava alle sue truppe pagane della ruota del sole in continua rivoluzione e ai cristiani delle iniziali greche del nome del Salvatore”. — The Cross in Ritual, Architecture, and Art, pag. 2.

Così in maniera assai ingannevole, per mezzo dell’influenza di un governante adoratore del sole, la non cristiana croce fu accettata dai professanti cristiani. Dopo essere stati indotti ad accettare la croce come simbolo sacro, i professanti cristiani cominciarono a raffigurare il corpo di uno crocifisso su di essa. La prima evidenza di tali rappresentazioni risale al quinto secolo E.V.

Nei secoli precedenti questi sviluppi sarebbero stati denunciati dai cristiani come idolatria. Nel secondo secolo E.V., per esempio, Minucio Felice scrisse: “Le croci, inoltre, non le adoriamo né le desideriamo. In realtà, voi che consacrate dèi di legno, adorate croci di legno forse come parti dei vostri dèi”.

C’è un altro fattore ancora che rese impossibile ai primi cristiani mettere la croce in relazione con lo strumento su cui Gesù era stato messo a morte. Nessuna evidenza biblica nemmeno accenna che Gesù morisse su una croce. Riguardo alla parola greca stau‧ros′ (tradotta “croce” in numerose traduzioni), A Comprehensive Dictionary of the Original Greek Words with their Precise Meanings for English Readers dichiara: “STAUROS . . . denota, primariamente, un palo diritto. Su di esso i malfattori erano inchiodati per l’esecuzione”. In modo simile, il libro The Non-Christian Cross osserva: “Non c’è un singolo periodo in nessuno dei numerosi scritti che formano il Nuovo Testamento, il quale, nel greco originale, dia evidenza nemmeno indiretta secondo cui lo stauros usato nel caso di Gesù fosse diverso da uno stauros comune [palo]; molto meno che consistesse non di un pezzo di legno, ma di due pezzi inchiodati insieme a forma di croce”.

Questa evidenza storica e l’uso della parola stau‧ros′ nella Bibbia concorrono a stabilire la verità che la croce è un simbolo non cristiano. L’adorazione della croce è un’assoluta idolatria, mascherata sotto l’etichetta che sia cristiana. Quindi, se desideriamo l’approvazione di Dio, non dovremmo evitare la croce, ubbidendo al comando di Dio: “Fuggite l’idolatria”? — 1 Cor. 10:14.

Fonte:g 8/4/73


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