Testimoni di Geova e dottrine
printprintFacebook
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

I TESTIMONI DI GEOVA E LA TRADUZIONE DELLA BIBBIA

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2009 15:26
OFFLINE
Post: 592
Città: MONCALIERI
Età: 53
Sesso: Maschile
15/11/2009 14:58

Felice Buon Spirito
OFFLINE
Post: 592
Città: MONCALIERI
Età: 53
Sesso: Maschile
15/11/2009 14:59

OFFLINE
Post: 592
Città: MONCALIERI
Età: 53
Sesso: Maschile
15/11/2009 15:00

PREFAZIONE

Max Wörnhard, Berna (Svizzera)1

Non nascondo di aver provato sentimenti misti mentre dovevo decidere se accettare l'invito rivoltomi di scrivere alcune parole destinate ad accompagnare questo nuovo volume, ulteriore frutto dell'assiduità e dello zelo dell'autore che ho incontrato anni fa a Milano in occasione di un convegno più storico che linguistico. Questi sentimenti erano dovuti a varie cause. Primo, non ho il minimo merito di fronte al gran lavoro che l'autore ha coraggiosamente intrapreso. Per di più, non credo di essere in una posizione tale che una mia prefazione possa servire come "raccomandazione" dell'opera, né ritengo che una prefazione possa sostituire le recensioni che dovranno avvenire in seguito da lettori più competenti. E infine non amo quei dibattiti pubblici che rischiano di violare valori a me cari, tra cui il rispetto per la dignità di ogni persona e di ogni causa giusta nonché l'onestà nella (permanente) ricerca della verità. Preferisco la serena e modesta esposizione dei fatti che da sola farà appello al cuore e alla ragione di chi vorrà discernere tra giudizio e pregiudizio.
Allora, perché si è resa necessaria questa prefazione? Mi limito a tre riflessioni che illustrano perché l'autore gode della mia stima.
Primo, Felice Buon Spirito è un autodidatta: lui stesso si è fatto la maggior parte della sua cultura personale. Ogni tanto rivela qualche piccola lacuna che potrebbe infastidire il professionista. Non sempre lavora sine ira et studio. Ma la sua pazienza nell'investigazione e il suo instancabile e sincero desiderio di andare a fondo degli argomenti trattati lo elevano spesse volte al di sopra del livello di certi professionisti, siano colleghi o antagonisti.
Secondo, Felice Buon Spirito vivendo in Italia, proviene da un ambiente religioso tuttora caratterizzato dalla mentalità ancora protocristiana, quindi soprattutto missionaria, piena dell'entusiasmo (nel vero senso della parola) di testimoniare il primo amore per le gemme spirituali trovate o riscoperte2. In un tale contesto non è assolutamente facile trovare e prendersi il tempo per dedicarsi al ritmo pacato di una ricerca che altre persone potrebbero considerare superflua. Ma l'autore ha accettato la sfida senza però rassegnarsi.
Terzo, si è notato, però, un fenomeno degno di una considerazione speciale. Felice Buon Spirito, pur essendo autodidatta, si è deciso a rispondere ad una pubblicazione scritta da un professionista, il dott. Valerio Polidori, che – senza essere l'unico, purtroppo – ha preferito ignorare certi risultati delle ricerche degli ultimi anni o anche decenni, risultati che dovrebbero, come minimo, portare ad una maggiore prudenza e cautela nel formulare o riesumare critiche ormai da tempo smascherate come pura e infondata polemica.
Durante i sessant'anni di diffusione della Traduzione del Nuovo Mondo edita dai Testimoni di Geova, il rimprovero che si tratti di una "manipolazione" del testo sacro è stato ed è ancora essenzialmente dovuto a diversi punti. In pratica, si critica questa traduzione della Bibbia perchè alcuni (ma in verità pochi!) versetti biblici considerati loci classici per una lettura trinitaria sono stati – senza però violare assolutamente la grammatica!3 – resi in modo che non si prestano alla solita interpretazione tradizionale. Questa critica, ignora però il fatto da tempo ammesso dai teologi (cattolici e protestanti) che il Cristo del Nuovo Testamento, nonché degli scrittori patristici preniceni, è sempre stato confessato in una posizione subordinata a quella del Padre suo e che il dogma trinitario è frutto di un'epoca posteriore4. È quindi obsoleta l'interpretazione trinitaria dei passi biblici che sono tradizionalmente usati (o dovrei dire: abusati?) per cercare di sostenere in maniera anacronistica la definizione altamente filosofica della trinità5. Buon Spirito ha raccolto molte informazioni su versetti biblici come Giovanni 1:1, 14; Romani 9:5; Filippesi 2:9-11; Colossesi 1:15; Tito 2:13 e tanti altri.
Il secondo bersaglio della critica, non indipendente però dal discorso cristologico-trinitario, riguarda l'uso del sacro Nome Divino, nella forma italianizzata di Geova, uso che è diventato un "marchio" tipico per il credo dei Testimoni di Geova. Anche questa critica ignora però i risultati delle ricerche degli studiosi. Non è senza buone ragioni che gli studiosi – cattolici e protestanti – usano traslitterazioni come JHWH, Yahvéh o simili. Comunque, proprio la recente lettera del Vaticano (Congregazione per il culto divino) alle conferenze episcopali di tutto il mondo cattolico6 sembra voler far "marcia indietro". Insiste – contro i risultati delle ricerche – di rispettare la tradizione del tardo giudaismo e di molte chiese di non pronunciare il Nome Divino, ma di sostituirlo con i titoli "Signore" o "Dio". Ma i nomi cosiddetti "teoforici" così frequenti nelle Sacre Scritture nonché tra gli ebrei di ogni epoca dimostrano ovviamente che c'è sempre stata una forte consapevolezza dell'importanza d'invocare il Nome Sacro del loro "unico Dio"7. Lo stesso nome di Gesù (in ebraico Yeho-shúa‛ "Yeho[vah è] salvezza") lo illustra benissimo. È interessante notare una riflessione espressa dal professore bernese Hans Bietenhard, co-autore del Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento, sotto la voce "Signore"8. Parlando del fatto che la parola "Signore" ha oggigiorno perso il pieno vigore del Kyrios greco, diventando l'appellativo assai banale e corrente di ogni uomo, Bietenhard si chiede se con tale uso dell'odierna parola "Signore" in sostituzione del Nome Sacro non si corre il rischio di denominare "una deità neopagana per la quale ognuno s'immagina un'altra cosa e la maggioranza non capisce niente". Poi rammenta che tale sostituzione potrebbe avvicinare l'appellativo divino al culto di Baal dell'epoca dell'Antico Testamento, giacché anche la voce ebraica ba‛al significa "signore". Purtroppo questa riflessione è stata soppressa nell'edizione italiana9. Rimane, comunque, il fatto che Gesù insegnò ai suoi discepoli a pregare: Sia santificato il tuo nome. Tutte le interpretazioni di questa preghiera che intendono relativizzare l'importanza del Nome Sacro finiscono in qualche modo nel vuoto.
C'è dell'altro: A ragione i critici della Traduzione del Nuovo Mondo possono citare il fatto che fino a questo momento non esiste traccia di un manoscritto greco cristiano del Nuovo Testamento con il Nome Sacro al posto di Kyrios10. Tuttavia, è degno di nota il fatto che proprio coloro che in maniera più aspra criticano la scelta dei traduttori della Traduzione del Nuovo Mondo di inserire, in un numero di occorrenze limitato e ben meditato, il Nome Sacro per il greco Kyrios, sembrano non rendersi conto che alla base di questa posizione dei Testimoni ci sono soprattutto scritti ecclesiastici, cioè versioni ebraiche del Nuovo Testamento destinate alla missione tra gli ebrei. Così, secoli prima che la Traduzione del Nuovo Mondo fosse preparata, queste versioni avevano usato in numerosi versetti il tetragrammaton per Kyrios, volendo così aiutare gli ebrei a saper distinguere tra JHVH e il Signore Gesù. I Testimoni di Geova non hanno fatto altro che valutare questo impegno di precedenti generazioni di studiosi. Come si afferma nella Traduzione del Nuovo Mondo, edizione con riferimenti11, pp. 8-11, e nell'appendice 1D, pp. 1566-1568, il Nome Sacro si è usato o ripristinato con molta cautela e mai senza precedenti in altre fonti. Alla base della posizione della Traduzione del Nuovo Mondo sta dunque un profondo senso di responsabilità, oltre al sentito amore e rispetto per il Nome Sacro, quindi un atteggiamento non privo di nobiltà.
Ecco in breve perché infine in me è prevalso il piacere di offrire questa prefazione, augurandomi che questo volume sia accolto come contributo per chiarire malintesi, per superare pregiudizi usando il buon giudizio sostenuto da fatti comprovati e per promuovere un atteggiamento davvero rispettoso che corrisponda allo spirito dei traduttori biblici timorati di Dio.

-------------------------------------------------------------------

1 Max Wörnhard si è laureato, dopo studi in Svizzera e Italia, all'Università di Berna in filologia classica e in filologia romanza con specializzazione italianistica. Dal 1980 al 2006 ha insegnato come professore di latino, greco e italiano al liceo classico Bern-Kirchenfeld, dal 1994 al 2006 come docente di latino, greco e cultura antica all'Università di Berna. Dopo la tesi su "Il significato di 'sanctus' nel latino antico" ha continuato le ricerche nel campo della storia del cristianesimo primitivo di fronte al paganesimo. I suoi legami con numerosi amici, come si capisce per un italianista, in Italia e nelle varie comunità italofone in Svizzera e altrove, hanno reciprocamente stimolato, favorito e arricchito le ricerche e pubblicazioni sue e degli amici nel campo linguistico nonché storico.

2 Confronta le parabole di Gesù nel Vangelo di Matteo 13:44-46.

3 È preziosa la raccolta di saggi edita da Anthony Byatt e Hal Flemings, "La tua Parola è Verità". 50° anniversario della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, Vegagraph, Bergamo, 2007.

4 Cf. Il Cristo, opera in tre volumi, Fondazione Lorenzo Valla, Arnaldo Mondadori Editore, 1985 ssg., con l'introduzione al volume I di Antonio Orbe (della Compagnia di Gesù, per lunghi anni professore alla Pontificia Università Gregoriana) che delinea lo sviluppo della cristologia e mette in risalto (p. IX): "Attualmente la filologia guida le nostre ricerche, dentro e fuori le Scritture". Si veda anche Hans Küng, Essere cristiani, traduzione di Germano Re e Marco Beck, 1ª edizione Oscar Mondadori, Arnaldo Mondadori Editore, 1979, che di fronte al dogma trinitario esprime con queste parole l'imbarazzo causato dall'inerente speculazione filosofica greca (p. 536): "Si direbbe quasi che questa speculazione greca, allontanatasi dal suo terreno biblico e libratasi audacemente verso le vertiginose altezze del mistero di Dio, abbia rivissuto il dramma di Icaro, il figlio di Dedalo, le cui ali, fabbricate con penne e cera, non ressero il calore di un sole troppo vicino."

5 Per citare una sola voce recente, sia menzionato il professore statunitense Jason D. BeDuhn, Truth in Translation. Accuracy and Bias in English Translations of the New Testament, University Press of America, Inc., Lanham – New York – Oxford, 2003, ora anche disponibile in italiano: Verità nella Traduzione. Accuratezza e Pregiudizio nelle Traduzioni del Nuovo Testamento, Azzurra 7, Gardigiano di Scorzè, 2007, che è arrivato a questa conclusione (p. 327): "Mentre è difficile quantificare questa sorta di analisi, si può ben dire che la NW [sigla inglese per la Traduzione del Nuovo Mondo] emerge come la traduzione più accurata tra quelle comparate".

6 Santa Sede, Il Regno, Documenti, 2008, N. 17, pp. 532-533 (29 giugno 2008). Si puo' consultare anche il sito www.sidic.org/it/docOnLineView.asp?class=Doc00634.

7 Cf. Deuteronomio 6:4; Isaia 42:8; Proverbi 18:10.

8 Edizione originale in lingua tedesca: Theologisches Begriffslexikon zum Neuen Testament, R. Brockhaus Verlag, Wuppertal, 1971 sgg., vol. I, p. 666.

9 Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento, Edizioni Dehoniane Bologna, 1976, pp. 1764-1766.

10 BeDuhn, op. cit. (nota 4), edizione italiana, p. 337.

11 Pubblicata dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, Roma, 1987.
OFFLINE
Post: 592
Città: MONCALIERI
Età: 53
Sesso: Maschile
15/11/2009 15:01

ONLINE
Post: 170
Sesso: Maschile
07/12/2009 15:26

www.azzurra7.it/comunity/index.php?option=com_content&task=view&id=697&...

.___________________.
[SM=g8050][SM=g8050][SM=g8050][SM=g8050][SM=g8050]
Partirono in due ed erano abbastanza
Un pianoforte e una chitarra e molta fantasia...
E bomba o non bomba, noi, arriveremo a Roma malgrado voi. (A. Venditti)
.___________________.
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:05. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com