Testimoni di Geova e dottrine
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Niente scomuniche esplicite per i mafiosi

Ultimo Aggiornamento: 21/11/2009 21:45
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Post: 244
Sesso: Maschile
20/11/2009 00:09

I mafiosi sono fuori dalla Chiesa. E per loro «non c'è bisogno di scomuniche esplicite». Così il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata ai vescovi riuniti nella loro sessantesima Assemblea generale, ad Assisi. Alla criminalità organizzata «non c'è bisogno di comminare esplicite scomuniche: chi vive in queste organizzazioni criminali è automaticamente fuori dalla comunione, anche se si ammanta di religiosità», ha rincarato il prelato, ricordando in proposito il «grido» di Giovanni Paolo II ad Agrigento nel 1993. «La parola del Papa allora e quelle dei vescovi rappresentano», ha sottolineato, «un giudizio netto che non ha bisogni di altri pronunciamenti. È evidente che il tema della criminalità organizzata è ben presente alla Chiesa», che ha infatti messo a punto un documento sul Mezzogiorno e che comunque considera la situazione «certamente drammatica, non disperata e invincibile». Insomma, quello che ci attende, ha rilevato il segretario della Cei, è «un cammino lungo su questo campo», tanto più che il problema «si estende a tutta Italia e non si risolve richiamando il tema dell'esclusione dalla Chiesa, ma impegna le istituzioni addette alla sicurezza e tutte le istituzioni dello Stato, a cominciare da quelle educative e i cittadini tutti». Servono dunque una «reazione positiva della società civile e l'impegno corale anche della Chiesa, conta investire sulle coscienze, in particolare sulla formazione dei giovani». Nel pomeriggio i vescovi hanno approvato il documento «Chiesa e Mezzogiorno», con il tema della criminalità organizzata a fare da fulcro. Comunque secondo Crociata parlare di declino della democrazia «sembra esagerato: il Paese ha dunque bisogno di «essere guidato e governato», ha ammonito il segretario generale della Cei, e non può assistere a un dibattito pubblico che si riduce a uno «scambio di accuse reciproche».
L'assemblea ha però affrontato anche altri temi. Crociata ha detto che è «legittima» la richiesta avanzata dai musulmani italiani di destinare un'area dei cimiteri alle sepolture islamiche: «Spetterà al legislatore accoglierla in modalità e forme giuste». I circa 250 presuli italiani sono chiamati ad approvare, nei lavori assembleari, un nuovo documento sul rito delle esequie, che permetterà la cremazione. Si va verso l'approvazione, ma resta il nodo delle ceneri: disperderle o conservarle e dove?

www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Italia%20&%20Mondo/103113__scomunica_cei_i_mafiosi_sono_fuori_dalla...
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Post: 102
Sesso: Femminile
21/11/2009 21:45

A Roma incontro fra il Papa e il primate anglicano: «Continuiamo il dialogo»



La Chiesa cattolica e la Comunione anglicana vogliono continuare a dialogare insieme sulle sfide che si presentano ai credenti. E' questo il senso dell'incontro che si è tenuto oggi in Vaticano tra Papa Benedetto XVI e l'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, che è stato ricevuto in udienza privata.

Nel corso dei cordiali colloqui ci si è soffermati, spiega un comunicato della sala stampa vaticana, sulle sfide che si presentano a tutte le comunità cristiane in questo inizio di millennio e sulla necessità di promuovere forme di collaborazione e di testimonianza comune nell'affrontarle.

Si è anche parlato, prosegue la nota, degli ultimi avvenimenti che hanno interessato le relazioni tra la Chiesa Cattolica e la Comunione Anglicana, richiamando la comune volontà di continuare e di consolidare i rapporti ecumenici tra cattolici ed anglicani e ricordando che, nei prossimi giorni, si radunerà la commissione incaricata di preparare la terza fase del dialogo teologico internazionale tra le parti.

L'incontro fra i due capi delle chiese cristiane è il primo dopo lo «strappo» seguito all'invito rivolto dal pontefice di Roma agli anglicani «scontenti» di riunirsi alla chiesa cattolica.
Il mese scorso Benedetto XVI aveva varato una speciale «Costituzione apostolica» che prevedeva "Ordinariati personali", in base ai quali le comunità anglicane che avessero voluto rientrare, avrebbero fatto riferimento al loro vescovo e non a quello diocesano (privilegio concesso oggi solo all'Opus Dei). Un'apertura era stata concessa anche verso i chierici sposati, che potranno essere ordinati sacerdoti cattolici.

Come previsto, la nuova Costituzione ha suscitato molte critiche nella chiesa d'oltre Manica, che ha accusato Roma di star facendo proselitismo fra i religiosi anglicani a causa della crisi di vocazioni che da tempo, ormai, affligge il cattolicesimo. Secondo "Forward in Faith", un gruppo che rappresenta gli Anglicani tradizionalisti, che si oppongono all'ordinamento di donne-prete e alle unioni fra omosessuali, almeno mille sacerdoti anglicani sarebbero pronti a convertirsi al cattolicesimo.

A Roma ieri il primate anglicano Williams aveva partecipato a un convegno nella Pontificia Università Gregoriana, dove ha chiesto «chiarezza» alla Santa Sede, ha messo in luce le contraddizioni teologiche cattoliche e, con una punta di humor ha sottolineato che la decisione vaticana rischia di fare l'effetto di un «elefante» in una cristalleria.

www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/11/papa-incontra-primate-anglicano-roma.shtml?uuid=60413b22-d69a-11de-91d4-30f0b3d623db&DocRulesVie...



L'umorismo è la cintura di salvataggio nel fiume della vita.(Wilhelm Raab)


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