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Quando il sangue non è un'opzione: I fattori che influenzano la sopravvivenza dopo l'uso del trasportatore di ossigeno basato sull'emoglobina in 54 pa

Ultimo Aggiornamento: 07/02/2011 11:35
07/02/2011 11:35

Quando il sangue non è un'opzione: I fattori che influenzano la sopravvivenza dopo l'uso del trasportatore di ossigeno basato sull'emoglobina in 54 pazienti affetti da anemia potenzialmente letale








Mackenzie CF, Moon-Massat PF, Shander A, Javidroozi M, Greenburg AG.
Dal Dipartimento di Anestesiologia, Università della Scuola di Medicina di Maryland, Baltimora, Maryland (USA); cmack003@umaryland.edu


BACKGROUND: Nei pazienti consenzienti Testimoni di Geova ed in altri per i quali il sangue è controindicato o non disponibile, il trasportatore di ossigeno basato sull'emoglobina (HBOC-201) può consentire la sopravvivenza in caso di anemia grave mentre vengono trattate le condizioni basilari.

METODI: I fattori di sopravvivenza sono stati identificati in una serie multicentrica, non in cieco, di "uso compassionevole" dei pazienti gravemente anemici che hanno ricevuto il trattamento standard disponibile oltre alla somministrazione di HBOC-201 da parte di utilizzatori principianti col supporto di un medico specialista. Le previsioni dell’esito sono state esaminate e confrontate tra i sopravvissuti ed i deceduti. Un composto variabile, prodotto della carenza di emoglobina è stato impiegato per descrivere gli effetti clinici interattivi della gravità e della durata dell’anemia. La mortalità, le correlazioni tra le caratteristiche del paziente e la sopravvivenza alla dimissione dall'ospedale, sono state determinate dai dati dei pazienti.

RISULTATI: Cinquantacinque pazienti (età media 50 anni) con anemia a rischio letale (concentrazione media di emoglobina [Hb] al momento della richiesta = 4 g/dL) ha ricevuto da 60 a 300 g di HBOC-201. Ventitre pazienti (41,8%) sono stati dimessi. La perdita di sangue intraoperatorio (45%), il tumore maligno (18%), e l'emolisi acuta (13%) erano le cause prevalenti dell’insorgere dell'anemia. Il tempo intercorso tra l’insorgenza dell’anemia (< o = 8 g/dL) e l’infusione degli HBOC-201 è stato più breve nei sopravvissuti rispetto ai deceduti (3,2 contro 4,4 giorni, P = 0,027). I livelli medi dell'Hb prima dell’infusione degli HBOC-201 nei sopravvissuti e nei deceduti sono stati rispettivamente di 4,5 e di 3,8 g/dL (P = 0.120). Nessun effetto collaterale grave è stato attribuito agli HBOC-201. La vastità della durata di tempo del deficit dell'Hb ha distinto i sopravvissuti dai deceduti. Il cancro e le malattie renali sono state associate alla mancata sopravvivenza.

CONCLUSIONE: Confrontando prima e dopo la somministrazione da parte di utenti inesperti degli HBOC-201 nei pazienti con anemia, è stata associata a migliori possibilità di sopravvivenza dei pazienti con emorragia acuta ed emolisi. La sopravvivenza poteva essere più probabile se la vastità della durata del tempo dell’abbassamento dell’Hb fosse stata ridotta al minimo prima del trattamento con gli HBOC-201.

www.cristianitestimonidigeova.net/articolo.aspx?Articolo=1807
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