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L’onnipotenza divina è indiscutibilmente perfetta e potenzialmente infinita. (1Cr 29:11, 12; Gb 36:22; 37:23) Nondimeno la perfezione della sua forza non obbliga Dio a usare tutta la sua onnipotenza in ogni caso. È ovvio che non lo ha fatto, altrimenti le esecuzioni dei suoi giudizi — accompagnate da potenti espressioni di disapprovazione e ira, come al Diluvio e in altre occasioni — avrebbero cancellato non solo antiche città e nazioni, ma l’intera terra con tutto ciò che è in essa. (Ge 6:5-8; 19:23-25, 29; cfr. Eso 9:13-16; Ger 30:23, 24). L’esercizio della potenza da parte di Dio non consiste quindi nello scatenare una potenza illimitata, ma è costantemente governato dal suo proposito e, quando è il caso, mitigato dalla sua misericordia. — Ne 9:31; Sl 78:38, 39; Ger 30:11; La 3:22; Ez 20:17.
Allo stesso modo, se in determinati casi Dio decide di esercitare in maniera selettiva e nella misura voluta la sua infinita capacità di preconoscere, certo nessun essere umano o angelo può giustamente dirgli: “Che fai?” (Gb 9:12; Isa 45:9; Da 4:35) Non è dunque questione di capacità, di ciò che Dio può prevedere, preconoscere e preordinare, poiché “a Dio ogni cosa è possibile”. (Mt 19:26) La questione è cosa Dio ritiene opportuno prevedere, preconoscere e preordinare, poiché “ogni cosa che si dilettò a fare egli ha fatto”. — Sl 115:3. [SM=x1966057]
FONTE:Perspicacia,volume 2



L'umorismo è la cintura di salvataggio nel fiume della vita.(Wilhelm Raab)