Falso necrologio, così il prete
attira i fedeli in chiesa
L'Aquila, l'operazione del sacerdote trevigiano don Giovanni Gatto: «Mi sono solo rivolto a un'agenzia di pompe funebri e fatto scrivere il nome a caratteri cubitali
L’AQUILA - Attira i fedeli alla celebrazione del giorno di Ognissanti con un falso avviso mortuario che annuncia la propria dipartita: la singolare iniziativa è di don Giovanni Gatto, originario di Montebelluna (Treviso), parroco della frazione aquilana di Tempera, che conta ancora centinaia persone sfollate in vari alberghi della regione. Invece di ricorrere ai tradizionali avvisi parrocchiali, che magari sarebbero passati inosservati, don Giovanni ha chiesto ad un’agenzia funebre di tappezzare la frazione di false epigrafi. Succede anche questo nella città martoriata dal terremoto, in un momento in cui i parroci - ora che gran parte delle tendopoli sono state smantellate - stanno cercando di recuperare un’unità parrocchiale, facendo i conti con chiese distrutte e locali inagibili.
Il rito di Ognissanti, tradizionalmente, si svolge nel cimitero della frazione. In molti, incuriositi dall’avviso, hanno risposto all’appello partecipando alla messa. «In realtà - sottolinea don Giovanni - il mio è un avviso parrocchiale a tutti gli effetti in cui il sacerdote invita i suoi fedeli a partecipare con gioia alla solennità di tutti i Santi. Ammetto - aggiunge sorridendo - che la scelta di chiamare in causa un’ agenzia funebre e il fatto di aver scritto il mio nome a caratteri cubitali possa aver attirato l’attenzione in maniera particolare». Una sorta di marketing liturgico quindi, per cercare di tenere viva la comunità parrocchiale in attesa di trovare una sistemazione alternativa alla chiesa distrutta. Intanto, don Giovanni ha inaugurato una prima struttura in prefabbricato dove celebrare le funzioni liturgiche, realizzata anche con il contributo di diecimila euro della Avis di Treviglio (Bergamo).
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