Testimoni di Geova e dottrine

Informazioni archeologiche sul 607 a.e.v.

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  • monseppe1
    00 16/09/2010 16:27
    Il Vat 4956 come va interpretato?
    Parte (1)

    Uno dei principali reperti archeologici usati in rete con fin troppa leggerezza, per contraddire il credo dei Testimoni di Geova i quali asseriscono sin dal 1988 che fu nel 607 a.e.v, durante il periodo Neobabilonese, che Gesuralemme e il suo tempio furono distrutti, è un antico diario astronomico consevato nel Museo di Berlino e catalogato con la sigla "V.A.T. 4956".

    E' vero che non pare debba trattarsi del diario originariamente scritto, ma di una sua copia, molto probabilmente ricopiata durante il periodo Seleucide.
    Dopo il diario astronomico più antico, il BM 32312, osservato durante il 653bc e molto lacunoso, il Vat 4956 è al presente il reperto archeologico più completo che registra le osservazioni astronomiche che furono effettuate durante quel periodo storico.

    Lo studioso A. J. Sachs, sin dagli anni 50, si prodigò nel difficle compito di comprendere a quale specifico anno del periodo Neobabilonese fosse attribuibile il reperto da lui esaminato, traslato dai suoi segni cunifiromi e tradotto in inglese riga per riga.

    Nel fare ciò, dovette ragionevolmente tenere conto di molti altri reperti archeologici ai quali aveva accesso e a relative fonti di storici antichi che davano indicazioni riguardo ai tempi di regno dei re di quel periodo.

    Un importante altro reperto (non astronomico), quello in migliore stato di conservazione, fu rivenuto nel 1956 dal Dr. D. S. Rice, come mattonelle ai lati cardinali di un'antica moschea nel sito archeologico di Harran (Iraq moderno). Il reperto è scritto solo su un lato e il suo dorso era usato come mattonella del pavimento; l'intero reperto, noto come "Nobonedo H1,A (entrata Sud), H1 B, (Entrata Nord), H2, A (Entrata Est) e H2 B, (Entrata Ovest) era in quattro parti ed era nelle mattonelle alle porte di entrata dei rispettivi punti cardinali della Moschea.

    Quel reperto, assieme alle informazioni dello storico Beroso (intorno al 400bc) riportate da Giuseppe Flavio, e assieme al Vat 4956, che Sachs stava già decifrando, indussero l'archeologo - astronomo Sachs a stimare, partendo dal 7° anno di Cambise definibile mediante un altro importante diario astronomico, il BM 33066, più noto come "Strassmaier Cambise n° 400), per la probabile data del 568bc l'anno di osservazione di suddetto diario.

    Significa con questo che la data fino allora sostenuta dai "Testimoni di Geova" debba essere "riveduta" sull abase di queste apparentemente incontestabili evidenze archeologiche e storiche, nonché astronomiche, come vederemo poi?

    NO, in quanto non sono i "testimoni di Geova" a dire (anche se lo sostengono) che il tempo della distruzione di Gerusalemme fu nel 607 a.e.v, ma è la stessa Bibbia, la Parola di Dio che lo evidenzia mediante le informazioni storiche in essa scritte. Informazioni storiche che spesso e negligentemente sono trascurate o disattese di fronte ad apprenti testimonianze archeologiche.

    Nella parte due, saranno date informazioni specifiche sul reperto Vat. 4956.

    Per ora penso sia meglio che mi fermo qui.

  • monseppe1
    00 19/09/2010 11:16
    V.A.T. 4956.

    Informazioni sul Vat 4956

    Dal momento che questo reperto archeologico è praticamente alla base, dal punto di vista astronomico, dell'attuale datazione al 587bc della distruzione di Gerusalemme, mediante la sua stima ora accreditata come essere stato osservato durante il 568bc, anno che sposterebbe in avanti di 20 anni la data del 1914 portandola all'anno 1934, ritengo che sia interessante e utile poterlo conoscere bene.

    Dopo lunga ricerca, in un sito russo (io non conosco il russo) riuscii a trovare una buona rappresentazione fotografica di tale reperto. Con fatica, lo trovai nel sito:
    http://www.vremena.nm.ru/chapter_4.html#

    Sotto, allego prima la foto che invece trovai quando iniziai la ricerca e che è pubblicata nel sito di Sachs e Hunger, www.caeno.org.


    Capirete che per un profano (ma motivato autodidatta) come me, che stava iniziando a capire tutto da zero, era come leggere la scritta di un dottore! Era praticamente indecifrabile. Confrontate la foto sopra con quella sotto, che è dal sito russo; è la foto "migliore" del VAT 4956 da me trovata e capirete la differenza. (ricordo che quel sostiene la data al 587bc ed è contro il 607bc):


    Questa è la parte detta "frontale" o "Obverse"


    Questa è la parte detta "Retro" o "Reverse"


    Questo è il bordo basso del reperto VAT 4956.


    La tavola d'argilla, misura circa 7,5 per 7,5 pollici o 19 cm. x 19 cm.
    Per meglio capire i segni logografici incisi con il sistema di scrittura cuneiforme babilonese, i ricercatori hanno messo a punto una tecnica di presentazione detta "LineArt", che risalta il segno mediante dei tratti nitidi; sotto è la foto di tutto il Vat 4956 in rappresentazione "LineArt".



    Immaginatevi la differenza rispetto a quando iniziai, ormai più di sei anni fa, a "verificare" il Vat 4956. La rappresentazione in lineart che trovai inizialmente, in un sito di detrattori, era la seguente:



    Questo reperto archeologico fu analizzato da Abraham Sachs e fu stimato come essere stato osservato per l'anno 37° di Nabucodonosor II, o alla data del 568bc (-0567 astronomico).
    Seguendo invece i tempi segnati dalla Bibbia, la data di osservazione da essa suggerita era quella durante l'anno 38° di Nabucodonosor II, in corrispondenza al 587bc (-0586 astronomico).

    Notate che è facile fare confusioni, in quanto datando attualmente il diario per l'anno 568bc, di fatto si sposta la distruzione di Gerusalemme al 587bc, che, quarda caso, è invece proprio la data durante la quale suddetto diario fu originalmente osservato a Babilonia; appunto essendo stato osservato realmente, durante il 38° anno di Nabucodonosor II.

    A. Sachs, Contegiò il tmepo sulla base di informazioni che venivano da Beroso, da Tolomeo e dal reperto archeologico noto come "Nabonedo H1, B", pure ritrovato in quel periodo.

    Proprio mentre Sachs stava iniziando a traslare i segni cuneiformi del Vat 4956, il "Nabonedo h1,B", a volte impropriamente detto "Stele di Harran", nel 1956 fu ritrovato dal Dr. D. S. Rice, come mattonelle poste ai lati cardinali del pavimento di un'antica moschea nel sito archeologico di Harran (Iraq moderno).
    Il reperto è scritto solo su un lato e il suo dorso fu usato come lato della mattonella del pavimento; l'intero reperto, è ora noto come: "Nobonedo H1 A, (entrata Sud), H1 B, (Entrata Nord), H2 A, (Entrata Est) e H2 B, (Entrata Ovest)" essendo suddiviso in quattro parti che erano appunto nel lato sottostante le mattonelle alle porte di entrata dei rispettivi punti cardinali della Moschea.

    In quel reperto, la Madre di Nabonedo, Adda-gruppi, al rigo 32 della colonna 1 del "Nabonedo H1, B" registra espressamente, per il figlio di Nabucodonosor, Evil-Merodac (Awel-Marduk), soli due anni di regno.

    Dopo la già laboriosa e difficile traslazione dei segni cuneiformi del Vat 4956, Sachs, nel valutarnel il possibile anno di osservazione fra il 37° e il 38° anno di regno di Nabucodonosor, come suggerito dal reperto stesso che stava traducendo, risalì alla probabile data di osservazione facendo il seguente conto:

    523bc (7° di Cambise) + 9 anni dalla conquista di Babilonia alla morte di Ciro il grande, più 17 anni di regno registrati da Tolomeo per Nabonedo, più 4 anni, sempre registrati nel "Nabonedo H1, B" allo stesso rigo 32 sopra citato e appunto più i due per il figlio di Nabucodonosor, giunge al 562bc, in corrispondenza al 43° e ultimo anno di regno di Nabucodonosor II.

    Intrepretando il terzo segno cuneiforme della prima riga della parte frontale del diario astronomico Vat 4956 come un valore numerico "sette" (7), concluse che fu osservato durante il 37° anno di regno di quel re. Pertanto, 6 anni prima del 562bc, o nel 568bc lo studioso stimò essere la data durante la quale le osservazioni astronomiche registrate nel diario furono osservate.

    Dal punto di vista di procedura usata, fu corretto nel fare quelle stime, ma forse mancò di prendere in considerazione le valutazioni delle contrastanti informazioni storiche del periodo che venivano pure dalla Bibbia la quale, semplicemente definendo in settanta anni la durata dell'esilio del popolo ebraico, conclusosi nell'ottobre del 537bc, avrebbe dovuto fargli prendere in considerazione pure l'alternativa verifica da fare per il 18° anno di regno che in tal caso sarebbe corrisposto appunto al 607bc, e da lì, risalendo al 37° o 38° anno (secondo come avesse interpretato il terzo segno della prima riga frontale), avrebbe dovuto pure stimare come possibilmente osservati (e quindi verificare astronomicamente) pure gli anni 588bc o 587bc.

    Questo non fu fatto, perché se lo avesse fatto, sarebbe certamente arrivato a una diversa relazione di tutto il suo pur serio e professionale lavoro. Quanto meno ne avrebbe relazionato come dubbie o incerte le due datazioni, in attesa di comprenderene la causa della differenza fra i tempi biblici e quelli archeologici.

    Proseguo nella parte successiva col tema: 37° o 38° anno?


    monseppe

  • monseppe1
    00 28/09/2010 09:45
    37° anno di Nabucodonosor o... 38° anno?
    37° o 38° è diverso da 587bc 0 568bc

    Domanda fattami:
    per quanto concerne il vat se nella prima riga riporta il 38° anno 1 nisan alla fine non dice la stessa identica cosa?
    la tavoletta andrebbe dal 1 nisan del 37° anno al 1 del 38° giusto?


    NO, non è la stessa cosa. L'osservazione del diario inizia con il primo giorno del primo mese del 38° (o in contestazione, del 37° anno). Tale osservazione copre (col salto di alcuni mesi) l'intero 38° (o 37°) anno di Nabucodonosor e pertanto è fatta a cavallo degli anni di partenza assegnabili, ovvero dal Marzo/Aprile del 587bc al Marzo/Apprile del 586bc (o dal 568bc al 567bc).

    Ciò che ha reso anche difficile la comprensione della datazione effettiva del VAT 4956 è appunto l'intreccio che si viene a verificare quando ad anno 587bc, secondo le informazioni bibliche, si deve attribuire il 38° anno di regno di Nabucodonosor, mentre attualmente in alternativa, è stato ora ufficialmente assegnato all'anno 568bc il 37° anno di Nabucodonosor.

    Se si riflette bene, le differenze sono invece abissali.
    Nel caso dell'anno di regno del re, si viene a contestare un arco di tempo di un anno; il 37° o il 38°. Ovvero: 365,25 giorni, per intenderci.

    Nel caso invece della datazione secolare del diario, tra il 587bc e il 568bc intercorrono ben 19 (diciannove) anni (solari), non uno solo.

    Dal punto di vista archeologico è importante comprendere a quale dei 43 anni di regno di Nabucodonosor debba essere effettivamente assegnata la reale osservazione astronomica del reperto.
    Dal punto di vista astronomico, invece, è vitale identificare l'esatto anno secolare fra quelli del periodo Neobabilonese al quale evidentemente il reperto si riferisce secondo le "osservazioni" astronomiche fatte e che vi sono registrate.

    Se analizziamo le foto dei reperti che ho inserito, vedremmo bene che per quanto riguarda l'anno del re Nabucodonosor, e quindi archeologicamente, che il dubbio verterebbe solo fra 37° e 38° anno, anche se, come spero di poter informare presto nel sito di appoggio dove spiego appunto il problema, ci sono fortissime evidenze che fanno propendere come opportuno interpretare il segno come "Trentottesimo" (38°) anno di Nabucodonosor contato ordinalmente dall'Akitu (capodanno babilonese) del 624bc.

    Pertanto, quale che sia la verifica astronomica che si faccia essa "dovrebbe" stare, in caso controverso, a distanza di un solo anno secolare per identificare se il reperto archeologico si riferisce effettivamente al 37° o 38° anno di regno del re.

    A causa del ciclo di Metone, come ho già spiegato in un altro post, se la verifica astronomica si fa "slittare" di 19 anni dalla data originaria, lo "slittamento" viene favorito dalla concordanza delle fasi lunari e dalla posizione della luna nell'osservazione ottica del cielo visto da Babilonia durante i due diversi 19esimi anni.

    Mentre è altrettanto vero il fatto che questa circostanza è "palindrome". Ovvero, se io parto da anno *568bc "considerandolo" l'effettivo anno del diario, una verifica all'anno alternativo 587bc (rispetto alla base presa come riferimento, ovvero il *568bc) sarebbe favorita appunto dal ciclo di Metone di 19 anni e, similmente, se tale base sarebbe trovata corretta con l'anno 587bc, usandola come base di partenza, ne sarebbe allora favorito dal ciclo di Metone il controverso anno *568bc.

    "Palindrome" significa in due sensi, ovvero se pronuncio la parola "otto" leggendola da sinistra a destra, dico: "otto". Ciò accade però anche leggendola da destra a sinistra.
    In una situazione ambigua come questa, la confusione, l'incertezza o il dubbio regnano sovrani e purtroppo, le informazioni possono essere facilmente "manipolate" per far sembrare corretta una propria tesi a discapito dell'altra.

    L'unico modo di definire se la parola "Palindrome" debba essere letta come "otto" da destra o da sinistra, è l'uso della regola grammaticale per i nomi. Se io scrivo in lettere il numero 8 da solo, o dopo un punto, lo scrivo come "Otto".
    Tentare di scriverlo nella sua versione palindrome, ma seguendo le regole grammaticali, risulterebbe diventare un "ottO" ma sarebbe, almeno grammaticalmente, scorretto.

    Nella natura universale, il tempo scorre inesorabilmente in un senso. Dal passato al "futuro". Quindi, anche già logicamente, si dovrebbe leggere "Otto" ovvero da sinistra (passato) a destra (futuro). NON sto filosofando.
    Sto cercando di spiegare uno dei motivi per i quali è stato difficilissimo capire la verità sulla datazione del diario e pure il motivo per il quale esperti ricercatori, in parte sviati anche da alcune non veritiere informazioni registrate anticamente, non si siano accorti che la datazione apparentemente attribuibile al *568bc è invece fallace.

    Certamente subito mi si dirà allora che: "essendo ormai ufficialmente accreditata da tutti i "cattedrati" la datazione del *568bc, giocoforza è chi cerca una data alternativa che si sposta di 19 anni "benefiaciando" dei risultati accettabili derivanti dal fenomeno del ciclo di Metone".

    Al riguardo, a seguito della mia ricerca, posso dimostrare che la "lettaura" (O tto) del diario deve essere fatta partendo nel 587bc, appunto riscontrabile identificando l'anno di partenza del regno di Nabucodonosor nella data del 625bc contando dalla sua ascesa (ovvvero successione diretta dopo la morte di Nabopolassar).
    Diversamente, coloro che sostengono il *568bc, l'inizio del regno di Nabucodonosor II, lo devono desumere retrocalcolandolo dalla data del BM 33066 (523bc) e dalle informazioni di reperti archeologici come la stele di Harran, Beroso (citato da Giuseppe Flavio) e Tolomeo (che poi riporta pure lui i tempi dei re di Beroso o definiti nel periodo Seleucide); ovviamente e sopratutto ignorando la bibbia.

    Le famose tavolette dette "Lbat" da sole, identificano avvenimenti astronomici (eclissi di luna) ai quali "FU poi evidentemente assegnato" un anno di regno "quando" furono incise le copie oggi ritrovate; NON sono e non possono essere delle "Osservazioni dirette" dei fenomeni ivi registrati dai copisti. Benché importanti ed utili, esse non possono avere la maggiore rilevanza di un "diario astronomico" contestualmente alla verifica confrontata con ben altri TRE diari astronomici; Verifica da me fatta per accertarmi del reale tempo Neobabilonese... Pertanto non mi sto inventando nulla.

    E' possibile però identificare, almeno astronomicamente, a quale delle due diverse date asssegnabili al diario, l'attuale e accreditato *568bc o il 587bc da sempre risultante dal semplice conto di 537bc - 70 anni = 607 a.e.v. e più 20 anni = 587bc?
    Sì è possibile e lo evidenzia un assurdo astronomico che boccia in modo assoluto uno spostamento di data di 19 anni.

    Il Pianeta Marte (nel Vat 4956 è a volte designato con "AN"), compie una sua orbita completa intorno al sole in poco meno di due anni o in 1,881 anni. Questo significa che se ci si sposta di un anno (da 38° reale anno di regno di Nabucodonosor, al suo *37° anno), suddetto pianeta dovrebbe trovarsi, nel precedente anno al *37°, arretrato quasi all'opposto di dove si trovava nel suo 38° anno, compiendo Marte in un anno solo circa metà della sua intera orbita intorno al sole.

    Perché una così evidente discordanza non è stata rilevata finora? Per il fatto che che questo solo anno è tolto da un periodo già sfasato da antiche omissioni di regno nel periodo Babilonese, appunto nella quantità di 20 anni di regno del figlio di Nabucodonosor II, Evil-Merodac; infatti: da 20 meno uno = 19 anni.

    Questi 19 anni (20 - 1), fanno rientrare in un ciclo metonico molti sincronosmi che mostrano fra le due date pianeti come Marte, Mercurio e Venere spesso in posizioni apparentemente coerenti (per la data spostata) con le informazioni registrate nel diario astronomico Vat 4956.

    Nel caso di Marte, infatti, 20 diviso 1,881 porta a 10 orbite complete più 0,63 parti di orbita in più, mostrando, giustamente il pianeta spostato di quasi 180° rispetto a venti anni prima, o rispetto a un anno prima (2 diviso 1,881 = 1,063).

    Nel caso invece dei sopra menzionati 19 anni, il conto diventa molto più ambiguo, portando a 19 diviso 1,881 = 10,10 periodico orbite, e riducendo a un decimo di 360 = circa 36° la differenza che, essendo conteggiata in 1,881 anni, deve essere ridotta a metà, essendo un di solo anno (da 38° a *37°)lo spostamento di anno fisico del re, riducendosi così a circa 18° contro i 180 circa che dovrebbero risultare su 20 anni.
    Infatti, per questo, Marte, calcolato sia nel 587bc sia nel *568bc, in pari tempo di giorno ora e mese, è elabotrato dai moderni programmi di astronomia come essere in "anticipo" o prima della rispettiva posizione che è elaborata 19 anni dopo dalla effettiva data del 587bc; avendo appunto percorso "quel" 0,10 parte di orbita in più.
    Nel 587bc Marte è calcolato fra le corna della costellazione del Toro, mentre nel *568bc è calcolato nella vicina costellazione dei Gemelli, Vicino alla stella Wasat o a circa 20° (circa i 36:2 = 18°)
    rispetto alla (vera) posizione di partenza del 587bc. Essendo però lo spostamento dichiarato nel diario astronomico (messo in dubbio dall'incertezza della lettura del segno) di un solo anno (da 38° a 37°) ciò rende l'osservazione ora effettivamente spostata di diciannove anni, un "assurdo astronomico" che stranamente tutti pare vogliano ignorare.

    La mia verifica del Vat 4956 basata sull'anno 587bc, suggerito da sempre dalla Bibbia mediante il realtivo anno 607 a.e.v., dimostra quale delle due possibili posizioni del pianeta sia la più astronomicamente corrispondente.

    Malgrado tutto ciò renda non immediato il comprendere il fenomeno, esso può essere dimostrato astronomicamente con le varie verifiche da me effettuate appunto stimando al 587bc l'effettiva data di osservazione del diario in oggetto. (Lo ripeto per i sordi).

    In sunto, la risposta alla domanda fattami è la stessa che ho già pubblicato in rete.

    Il diario astronomico "Vat 4956" fu originariamente osservato durante l'anno che iniziava con il 22 Aprile del 587bc e che corriponde al 38° anno ufficiale di regno (appunto appena iniziato) di Nabucodonosor II°.
    Mentre fu nel suo 18/19° anno che Nabucodonosor distrusse Gerusalemme e il suo tempio nel 9 Agosto del 607/606bc.

    Perciò ribadisco: il "vat 4956" non può essere usato contro il 1914!

    monseppe1.

  • monseppe1
    00 03/11/2010 02:34
    Capire come si contano i tempi antichi.

    Pag_001 - Data Assoluta.

    Cosa s'intende per "Data Assoluta"? Per capirlo, occorre fare un chiaro quadro della situazione.

    Nella storia del genere umano, sin da circa 4000 anni a.e.v. il modo di contare il tempo è stato diverso fra i vari popoli e durante la vita di uno stesso popolo. La base di tempo più comune a tutte le etnie e per ogni tempo è sempre stata il "giorno". Tale lasso di tempo è definito dal movimento che il nostro pianeta compie per fare una rotazione su se stesso.

    Tale movimento è, secondo le comuni convenzioni, da Ovest verso Est. Per coloro che però abitano sulla terra, tutta la volta celeste osservabile dalla sua superfice "appare" come se si muovesse da Est verso Ovest durante tale periodo di tempo di rotazione terrestre. Durante tale rotazione del nostro pianeta, la sua superfice viene pertanto illuminata dall'astro principale del nostro sistema solare, che è una stella gialla di medie dimensioni che noi chiamiamo "Sole", mentre al lato opposto, la superfice che resta al buio identifica quella che noi chiamiamo "notte".

    Mediamente quindi, chi abita sulla superfice del nostro pianeta vedrà alternarsi durante un giorno di circa 24 ore un periodo di buio (notte) e uno di luce (giorno).

    Intorno al nostro pianeta terra, orbita un corpo celeste che noi chiamiamo Luna.
    Tale corpo celeste (inteso come astro e non come colore), compie una lenta orbita intorno al nostro pianeta che si completa in 29 giorni e mezzo circa, venendo illuminata dal sole completamente durante la luna Piena, per metà durante i circa 7 giorni successivi, divenendo invisibile dopo altri circa 7 giorni, mentre passa davanti al sole, e viene in tal caso chiamata luna Nuova; dopo circa 7 giorni torna ad essere illuminata per metà e dopo altri circa 7 giorni torna nella sua posizione di Luna Piena, avendo completato quello fu poi definito un "Mese lunare".

    Perché il nostro satellite (la Luna) mostra sempre la stessa faccia? Apparentemente infatti, sembra che la luna non giri su se stessa; in realtà essa compie una rotazione su se stessa esattamente nello stesso tempo che impiega a compiere un'orbita (giro) intorno al nostro pianeta.
    Se fosse ferma, (ovvero se non ruotasse su se stessa) per il movimento orbitale intorno al pianeta terra, la vedremmo in tutta la sua superfice durante tutto il mese che impiega a compiere la sua orbita.

    Nel frattempo, la terra, orbitando intorno al sole (con la luna che orbitando intorno ad essa compie quello che sarà poi chiamato: "movimento di traslazione"), compie un'orbita (giro) intorno ad esso in 365 giorni e circa 6 ore.
    Tale periodo di tempo è stato chiamato "anno solare". A causa del fatto che l'asse di rotazione del nostro pianeta terra è inclinato di circa 23 gradi e 27 primi, durante il suo movimento orbitale intorno al sole, la sua superfice è, dallo stesso, illuminata in modo tale che per due volte all'anno sia il polo Sud (per definizione in basso) che il polo nord (per definizione in alto), sono illuminati contemporaneamente.

    Durante invece altre due volte in tale sua orbita intorno al sole, il Polo Nord è illuminato alternativamente con il polo Sud. Ovvero, mentre il polo Nord è illuminato per circa 6 mesi, per altrettanti circa 6 mesi resta al buio, mentre ai suoi antipodi avviene l'opposto (Polo Nord Illluminato, Polo Sud al buio e viceversa).

    Queste 4 posizioni che la terra prende durante la sua orbita intorno al sole, definiscono intervalli di circa 3 mesi che sono chiamati "Stagioni" suddivise, per il loro cambiamento climatico che le fa identificare agli abitanti della terra, in: Primavera, Estate, Autunno, Inverno.

    Riassumendo quindi, nel nostro sistema solare i tempi osservati dalla nostra terra permettono di identificare i seguenti periodi: Il giorno, la settimana, il mese (che poteva essere lunare o solare), le stagioni e l'anno.
    Tutti questi fenomeni hanno poi contribuito alla formazione di quello che sarà il nostro comune calendario attuale, suddiviso in 365 giorni e un quarto, a sua volta poi suddiviso in 12 mesi di varia durata (28/29 giorni, 30 giorni o 31 giorni) e, a loro volta, suddivisi in 4 settimane di 7 giorni ciascuna.

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    Compreso questo, ovvero definito il periodo di tempo comunemente chiamato "anno", tale definizione di anno fu usato per misurare la durata di vita di ogni vivente. Quindi, uno poteva vivere 30 anni e poi morire, 70 anni e poi morire, o 100 e più anni e poi morire.

    Anticamente, quindi, era comune misurare i tempi sulla durata di vita di importanti personaggi, re o potenti. Così che era uso dire: "Nel diciannovesimo anno del suo regno, Nabucodonosor fece ...ecc".

    Un grande avvenimento che si verificò nella storia del genere umano, (la presunta data della nascita di Gesù) permise di definire il tempo non più sulla breve durata di vita di una persona o di un impero, ma "a partire" dalla nascita di questa o quella persona, o "a partire" da uno specifico evento.
    Nacquero quindi "calendari" che avevano origini differite fra loro.
    Calendario Musulmano, calendario Ebraico, Calendario dei Maya, Calendario Cristiano e molti altri.

    Con l'avvento dell'Astronomia moderna e poi computerizzata, si rese necessario identificare una data che potesse fare riferimento comune per tutti i diversi calendari esistenti.
    Fu pertanto deciso di contare il tempo sulla base originariamente più comune a tutti gli esseri umani; "il Giorno".

    Fu stabilita (da Scaliger) un data molto lontana nel tempo della storia del genere umano, quando ancora non si avevano informazioni storiche assolutamente certe, e da quel prefissato momento, si decise di cominciare a contare il tempo (astronomico) in giorni.
    Fu chiamato: "Julian Date (JD)". Astronomicamente, in questo conteggio, è preso in considerazione anche l'anno 0 (zero o JD = 0,5) come anno di partenza di una data, in modo che quando si considera l'anno 1, sia di fatto trascorso un anno intero di 365,25 giorni circa. L'anno secolare corrispondente al JD zero, cinque è il mezzogiorno (U.T. o Universal Time, noto come tempo di Greenwinch) del primo Gennaio del 4713 a.e.v. o B.C o A.C.

    Il tempo JD è contato a partire dalle ore 12 di Greewinch.
    Infatti, a dimostrare come è contato il tempo con il calendario astronomico che usa il JD, il JD 366,5 segnerà quello che per noi è un anno solare intero appena trascorso, ovvero la data del primo Gennaio del 4712, alle ore 12, che appunto ne segna astronomicamente l'inizio del nuovo anno, il secondo anno in connotazione oridnale, in questo caso.

    La connotazione astronomica, non tiene conto di avvenimenti "umani", essendo comune a tutti i viventi nel momento che è calcolato. Pertanto è diversa rispetto alla connotazione Gregoriana attuale.
    infatti, l'anno 1 astronomico (notate che è senza il segno meno) si segna come: anno 1, che secondo il calendario "Giuliano" corrisponderebbe a circa (tenendo conto delle diffenze di giorni fra Gregoriano e Giuliano, che vanno calcolate) al secolare (Giuliano) 2dc (o 2 a.e.v. a motivo del fatto che il calendario Giuliano non considerava l'anno zero (0).

    Similmente, l'anno astronomico -0606 corrisponderà al calendario Giuliano con la connotazione di -607bc, ovvero sembrerà un anno dopo l'anno calcolato astronomicamente.
    Ho detto apposta "sembrerà", in quanto è solo una "diversa connotazione del tempo" che, nella realtà temporale sarà per entrambe le date lo stesso esatto momento (-0606 astronomico = 607bc).

    Pertanto, seppure ovviamente non essendo stato osservato quel lontano momento del tempo, la data JD 0,5 del mezzogiorno (ore 12) del primo Gennaio del -4713 è da considerare a tutti gli effetti una "DATA ASSOLUTA" ed è anche una data "astronomica" (usata nelle connotazioni temporali di avvenimenti astronomici). Se tale data fosse connotata come tempo "Giuliano", dovrebbe essere segnata come anno -4714bc (o astronomico -4713). Fare confusioni, è talmente facile, che molti preferiscono perfino evitare di verificare questi sistemi di data. Io stesso, devo ogni tanto correggere errori di distrazione. Provate voi e vi accorgerete come sia facile farli.

    Avvenimenti successivi della storia del genere umano, indipendentemente dalle datazioni del loro calendario locale, che siano stati registrati con verità (ovvero che non gli siano stati attribuiti anni arbitrariamente, o che non siano stati alterati di proposito in quei tempi) ma che siano stati osservati ed identificati da specifiche posizioni di pianeti e stelle, e registrati in antichi reperti (generalmente di argilla), permettono di stabilire precise date "assolute" successive a quella del JD 0,5 astronomico.

    Le date che invece sono desunte mediante informazioni sia pure storiche, ma che fanno riferimento ad uno specifico anno di una persona (di solito un regnante) o ad uno specifico avvenimento, (distruzione di una città), ma che non sono "direttamente" supportate da specifiche osservazioni astronomiche di quell'esatto momento, saranno date comunque molto affidabili, se si appogieranno al riferimento di una data "assoluta", ma non sono e non possono essere definite "date assolute".

    L'identificazione di una data "assoluta" di un determinato periodo storico, come ad esempio il "Neobabilonese" che è storicamente considerato da me iniziato con il regno dell'Assiro Shamash-shum-ukin su Babilonia (Caldea sumera), in modo indipendente dal fratello Assiro Assurbanipal che in pari tempo iniziò a regnare su Ninive (Assiria) a seguito della morte del re Esarhaddon, re dell'allora impero assiro, permetterà di identificare eventuali errate trascrizioni o manipalazioni di avvenimenti che a volte erano fatte nel riporto storico di certi popoli, più facilmente, se vi erano implicati degli Egiziani o degli Assiri.

    Riferiti tra l'anno 700bc e l'anno 523bc, sono stati attualmente ritrovati e identificati tre importanti "diari astonomici".
    Il BM 32312, il più vecchio, molto lacunoso, attualmente conosciuto per un'ecliise di Luna riferita e per una importante battaglia svoltasi in Hiritu tra Babilonesi e Assiri.
    Il migliore V.A.T. 4956, in un raro e abbastanza buono stato di conservazione,
    E il BM 33066 più noto come "Strassmaier Cambise n° 400", che identifica un periodo poco dopo la fine di quello Neobabilonese (a seguito del predominio Medo-Persiano di Babilonia e della Caldea), nel 523bc (-0522 astronomico).

    Tutti e tre, "INSIEME", valutati nel loro "REALE" momento di osservazione astronomica, permettono di identificare nel periodo Neobabilonese un arco di tempo che può essere definito esso stesso datato in modo "assoluto".

    Perché però tale definizione di "datazione assoluta" possa essere certa, essa deve essere priva di dubbi, priva di ragionevoli contestazioni e priva di infondate incertezze. Deve inoltre trovarsi concorde, nel limite delle informazioni incomplete che siano finora giunte a noi, con tutte le fonti storiche, astronomiche e archeologiche che "Anticamente avessero registrato in modo VERITIERO ciò che E' Riportato poi nei reperti ritrovati". BIBBIA compresa.

    Da ciò si evince che per ogni onesto e serio ricercatore, sia esso professionista o autodidatta, la ricerca del raggiungimento di tale certezza è una sfida davvero grande e difficile da risolvere.

    Una volta però trovato tale importante e certo riferimento storico, archeologico e astronomico e pure biblico, allora decisamente si potrà dire che "Quello" o "Quel periodo storico" è basato su una datazione "ASSOLUTA".

    Su tale riferimento si potranno poi, con fiducia, verificare molte incertezze storiche che tutt'oggi affliggono la ricostruzione di eventi vissuti da antichi popoli e etnie.

    Firmato: Sabato 24 Ottobre 2009 (revisionato il 3 Novembre 2010; monseppe1


    [Modificato da monseppe1 03/11/2010 1.43]